Serena Maffia
"... Serena Maffìa scrive versi assolutamente non politici (un tempo si sarebbero detti anarcoidi), l'esterno non la riguarda minimamente, sono poesie di saggio egoismo, benedette da una cantabilità nativa, non legate a nessuna gabbia metrica anche se le 'tentazioni', in questo senso, non son poche. Una freschezza e un'inventiva notevoli: 'Come faccio a illuminarmi? / Dimmelo tu: Non vado a watt.' e un gioco ironico che lega, come un filo rosso, tutta la raccolta. H paesaggio che traspare è vivo e originale, pieno di figurine, di gesti, di affermazioni e dinieghi. Ogni tanto qualche grande del passato appare e scompare: Saffo, Caravaggio... La vitalità scompagina e dissolve ogni residuo pessimismo; il canto, al contrario di tanti scrittori di versi suoi contemporanei, sconfigge il piagnisteo." (Dalla prefazione di Attilio Lolini)