Tommaso Di Benedetto
L'eleganza femminile è da sempre oggetto di grande attenzione. Ad essa sono dedicati libri e riviste. L'eleganza femminile cambia con il cambiare delle mode, tanto che moda ed eleganza sono considerate sinonimi. Per l'eleganza maschile tutto è diverso. La vera eleganza è molto meno soggetta a mode; anzi ne è spesso l'antitesi. Il cambiamento è lento, la tradizione un aspetto fondamentale. L'eleganza si tramanda, di generazione in generazione. La si apprende per contatto, quasi per osmosi. Questo libro dovuto all'estro di un gentiluomo che, al riparo di un "nom de plume", vuole mantenere l'incognito, ne è la prova. Sedimentato dalla sua esperienza di vita, attinge a piene mania quella che considera "l'età dell'oro" dell'eleganza maschile: gli anni fra le due guerre in cui, tramontata la felix Europa nel gorgo della Prima Guerra Mondiale, la società occidentale poteva ancora illudersi che il futuro tenesse in serbo un ritorno alla pace, allo stile e alla gioia di vivere. Di lì a breve la realtà avrebbe smentito queste illusioni. Scorrere le pagine di questo "L'Uomo elegante" ha dunque il sapore di una sfida, quasi un antidoto alla durezza e alla volgarità dei tempi e degli attuali improbabili leaders, quasi la ricerca di un "paradiso perduto", e l'invito a ritrovare assieme ad antiche e "buone maniere" anche quella umana solidarietà che univa classi e popoli diversi al di là dei confini nazionali e di invocate sovranità.