Irene Nemirovsky
Con il titolo "Siamo stati felici" sono qui riuniti nove racconti di Irene Némirovsky, per la prima volta tradotti in italiano, tutti incentrati su figure femminili. Apparsi su alcune delle principali riviste francesi tra il 1933 e il 1942, anno della sua tragica scomparsa, questi racconti videro la luce accanto a quelle grandi opere come "L'affare Kutilov" (1930), "Il vino della solitudine" (1935), "Jezabel" (1936), "I cani e i lupi" (1940) che già avevano consacrato la scrittrice ebrea di origine ucraina come una delle maggiori narratrici di lingua francese della sua epoca. In tutti questi racconti, splendidi sono i ritratti delle donne protagoniste, che riflettono sugli episodi più intensi, a volte più drammatici, della propria esistenza; episodi legati a un amore incontrato e vissuto, oppure incontrato e perduto, ma sempre in ogni caso chiave di volta del loro destino. L'amore come passione, certo, ma con tutti i suoi ingredienti più contrastanti: la gioia incontenibile, il piacere travolgente, la sudditanza psicologica, la sofferenza estrema. E quasi sempre la felicità è al passato, nel ricordo, a volte enigmatico, a volte remoto ma sempre ben presente, di un tempo in cui 'siamo stati felici', per quel "sapore che soltanto l'amore può dare alla vita, un sapore di frutto, appetitoso, succulento, quasi aspro, un sapore di labbra giovani".