In Contro la povertà (Francesco Brioschi Editore) Emanuele Ranci Ortigosa ragiona di supporto al reddito – di cittadinanza o di inserimento, d’inclusione o di dignità – dopo e al di là delle polemiche elettorali
“Il pregio di questo libro è quello di porre l’attenzione dell’opinione pubblica sulla piaga della povertà in Italia, proponendo misure sostenibili, sia sul piano finanziario che su quello amministrativo, per ridurla.”
Sono parole tratte dall’introduzione di Tito Boeri, presidente dell’INPS, al libro di Emanuele Ranci Ortigosa Contro la povertà. Analisi economica e politiche a confronto, appena pubblicato da Francesco Brioschi Editore.
Secondo le stime europee, in Italia 17,5 milioni di persone sono a rischio di povertà. Nessun altro paese avanzato ne ha così tante. Per l’Istat, un italiano ogni dodici è assolutamente povero, cioè non in grado di vivere una vita umanamente dignitosa. Negli anni della crisi tale stima è aumentata di due volte e mezzo, mentre il nostro sistema assistenziale è risultato impotente.
In più, e questo è un fenomeno globale, informatizzazione, automazione, robotica, sembrano spingere sempre più verso un inedito modello di sviluppo senza occupazione. Per la prima volta insomma, il rilancio della produzione di merci non si accompagna alla creazione di nuovi post di lavoro (o quanto meno non nella misura di quelli distrutti).
Il che significa che il gran dibattito sviluppatosi prima delle elezioni politiche sulle diverse forme di sostegno al reddito – dal Reddito di Cittadinanza al Reddito d’inserimento al Reddito di dignità – e sulla stessa praticabilità di queste ipotesi, aveva ragioni storiche e concrete e merita di essere sviluppato anche al di là della scadenza elettorale. D’altra parte numerosi paesi europei hanno provveduto negli anni a introdurre misure come quelle di cui tanto si è dibattuto in questi mesi.
Emanuele Ranci Ortigosa è uno dei massimi esperti italiani in merito, avendo diretto la valutazione della sperimentazione nazionale del RMI (Reddito minimo d’insermento), avendo concorso a progettare e valutare politiche sociali di regioni e grandi comuni, ed essendo stato membro del Gruppo di lavoro sul reddito minimo istituito dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Contro la povertà, grazie alla pacatezza e all’obiettività delle argomentazioni, alla solidità dei dati presentati, all’apertura di sguardo verso l’Europa e il mondo anglosassone, si sforza, riuscendoci, a riportare la discussione nel giusto terreno della conoscenza dei problemi, della loro valutazione oggettiva e di un orizzonte decisionale razionale. E un è un caso allora che Ranci Ortigosa sia impegnato in una serie di affollati incontri pubblici.
Prossimo appuntamento al Salone del Libro di Torino, sabato 12 maggio alle 13,30 in Sala Avorio. Assieme a Emanuele Ranci Ortigosa intervengono Chiara Saraceno, Augusto Ferrari, Assessore alle Politiche sociali, della famiglia e della casa della Regione Piemonte e Sonia Schellino, Coordinamento Politiche Sociali, educative e di cittadinanza del Comune di Torino.