Ecco alcune tavole di Emma e il Baku blu (Valentina), scritto James M. Bradburne e illustrato da Chiara Sacchi, presentazione il 21 febbraio alla Pinacoteca di Brera
Narra una leggenda giapponese che se un bambino, svegliato da un terribile incubo, ripete per tre volte «Baku-san, vieni a mangiare il mio sogno», la creatura entrerà nella sua stanza e divorerà l’incubo. Ma guai ad abusare dei servigi del Baku, perché se dovesse rimanere affamato, potrebbe mangiare anche speranze e desideri! Al Baku blu che abita i sogni di Emma, però, gli incubi sono indigesti. Preferisce di gran lunga il sapore dei sogni belli e questo è un gran problema.
L’idea alla base di Emma e il Baku blu ha origini lontane nel tempo e nello spazio. James M. Bradburne, oggi direttore della Pinacoteca di Brera, ha incontrato per la prima volta la figura di questa creatura ibrida della tradizione cinese, entrata poi nella mitologia giapponese, mentre era in viaggio in Oriente. In seguito, lo ha rivisto spesso nei negozi di antiquariato o nelle gallerie d’arte di tutto il mondo, nelle sue varie rappresentazioni. Allora, lo ha portato con sé.
Il Baku è così diventato protagonista del racconto Il giardino notturno, scritto nel 1993 ma pubblicato solo nel 2010 nella raccolta Leo e il mostro Ingarbuglio. In seguito, il compositore Bruce Adolphe, su richiesta della figlia che aveva amato il racconto, lo ha trasformato in un’opera lirica per bambini dal titolo Emma e il Baku blu, di cui Bradburne ha scritto il libretto, rappresentata nel 2017 presso la Biblioteca Braidense.
Oggi, Emma e il Baku blu diventa un libretto d’opera illustrato pubblicato da Valentina Edizioni. A dare forma a sogni e incubi di Emma – e forse anche di Bradburne – c’è Chiara Sacchi. Da diciotto anni lavora all’ufficio sicurezza della Pinacoteca di Brera, ma ha anche una grande preparazione accademica sulla storia dell’arte dell’estremo oriente. Inoltre, è un’ottima illustratrice. La persona giusta per dare al Baku di Bradburne nuova forma.
Il risultato di questa collaborazione è lo splendido volume in uscita il 21 febbraio di cui vi presentiamo alcune tavole nella galleria qui sopra.
Un’opera che trasuda, innanzitutto, amore per l’arte. Per quella cinese e giapponese, nella rappresentazione del Baku e in tutta una serie di scelte stilistiche, ma anche per quella occidentale. Non a caso, in uno dei sogni di Emma, la bambina e le sue amiche mettono in scena alcuni bellissimi tableaux vivants, «quadri viventi», che rievocano le opere di grandi artisti, da La primavera di Botticelli (che potete vedere nella galleria) a L’urlo di Munch.
Lo stile di Sacchi – lirico, etereo, impalpabile come i bei sogni, ma anche tormentato, nervoso, inquieto quando si tratta di incubi – ben si adatta al testo estremamente musicale di Bradburne. È come se la musica, in questa versione di Emma e il Baku blu, sia stata sostituita dalle illustrazioni, che veicolano le emozioni della bambina attraverso l’alternanza di colori ora freddi, ora caldi.
Musica per immagini, potremmo così dire, cosa che fa di Emma e il Baku blu un piccolo, incantevole, libro da “sentire”, più che da “leggere”, adatto a tutte le età.
James Bradburne e Chiara Sacchi presenteranno Emma e il Baku blu giovedì 21 febbraio alle ore 18.00, presso la Sala della Passione della Pinacoteca di Brera (via Brera 28, Milano). L’incontro introdurrà una serata musicale in compagnia degli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Per altre informazioni sull’evento, vi rimandiamo al sito della sito della Pinacoteca di Brera.