Passigli pubblica Lupin, mentre su Netflix arriva la serie con Omar Sy liberamente ispirata al personaggio di Maurice Leblanc
«Venti volte ho visto Arsène Lupin e venti volte mi è comparso davanti un individuo diverso… o meglio, lo stesso individuo di cui venti specchi abbiano riflettuto altrettante immagini deformate, ognuna con i suoi occhi particolari, la sua forma speciale del viso, il suo gesto tipico, la sua figura e il suo carattere».
Maurice Leblanc descrive così il suo ladro gentiluomo nella prima avventura pubblicata nel 1905 sulla rivista francese Je Sais Tout dal titolo L’arresto di Lupin, inclusa nel volume antologico omonimo appena uscito per Passigli Editore.
Maestro del travestimento, Arsène Lupin appare da subito un pesonaggio fugace, fluido, multiforme. Nessuno sa che aspetto abbia, ma molti lo hanno sicuramente incontrato. Lupin potrebbe essere chiunque. Dunque, chiunque potrebbe essere Lupin.
Potete averlo conosciuto tra le pagine di Leblanc, incontrato quando aveva il volto di Georges Descrières. O ancora, riflesso nel nipote ed emulo giapponese Lupin III, creato dal mangaka Monkey Punch.
Lupin non è solo un personaggio, ma un’idea, un modello, un’ispirazione che ha attraversato epoche e storie. Potrebbe essere anche un uomo di origine nigeriana cresciuto nelle banlieux parigine di nome Assane Diop. È lui il protagonista di Lupin, serie francese prodotta da Gaumont, appena uscita Netflix. A prestargli il volto l’ottimo Omar Sy, protagonista di Quasi amici.
Il Lupin di Netflix
Assane Diop non è un’incarnazione moderna di Arsène Lupin. Almeno, non nel modo in cui lo era lo Sherlock di Steven Moffat e Mark Gatiss interpretato da Benedict Cumberbatch.
I creatori della serie George Kay e François Uzan sono partiti dai libri di Maurice Leblanc per raccontare la storia originale di un uomo influenzato dalla lettura delle avventure di Arsène Lupin.
Questa storia inizia ai giorni nostri, in una Parigi notturna, tra le silenziose stanze del Louvre. Qui Assane Diop lavora come addetto alle pulizie. Lo vediamo fermarsi di fronte alla teca dove è conservata la collana della regina Maria Antonietta, pronta per essere messa all’asta per 20 milioni di euro. La stessa collana che venticinque anni prima fu causa indiretta del suicidio in prigione del padre Babakar (Fargass Assandé), accusato ingiustamente dalla ricca famiglia Pellegrini di aver trafugato il prezioso gioiello.
Dopo la ricomparsa della collana, Assane inizia a pianificare la vendetta nei confronti della famiglia Pellegrini ispirandosi proprio a un libro regalatogli dal padre poco prima della morte, Arsène Lupin, ladro gentiluomo. Le sue armi? Solo logica e astuzia, le stesse del personaggio letterario.
Lupin è una serie che si sviluppa tra presente e passato, in cui la contemporaneità dialoga costantemente con la letteratura. Un’opera d’intrattenimento ricca di riferimenti e citazioni (La collana della regina, ad esempio, è il titolo di un racconto di Leblanc), ma offre anche diversi spunti di riflessione sociale, lasciando affiorare più volte i temi della discriminazione e della marginalizzazione nella società francese.
In questo contesto, quel volume con silhouette del celebre ladro gentiluomo che Assane custodisce da venticinque anni diventa il perno su cui ruota la sua storia.
«Arsène Lupin è più che un libro» dice Omar Sy nel ruolo di Assane alla fine del primo episodio. «È la mia eredità, il mio metodo, la mia strada. Io sono Lupin».
Riscoprire Arsène Lupin
Dunque, chi è Arsène Lupin? Lo scorso anno, in occasione dell’uscita del primo volume antologico di Passigli dedicato al ciclo di Leblanc, vi avevamo raccontato l’origine del personaggio in questo articolo.
Ispirandosi dalla figura del feuilleton ottocentesco e, presumibilmente, alla storia dell’anarchico francese Marius Jacob, Leblanc ha portato in vita un personaggio indimenticabile, ammantandolo di mistero, fascino e, perché no, anche ironia.
Per riscoprire queste storie straordinarie, Passigli Editori ha selezionato i più significativi racconti di Leblanc in quattro volumi antologici.
Del primo, Tre avventure di Arsène Lupin, vi abbiamo parlato ampiamente l’anno scorso: il volume raccoglie Il sette di cuore, in cui lo stesso autore racconta come ha conosciuto il famoso criminale; Il segno dell’ombra, in cui emerge non solo la sua scaltrezza, ma anche l’enorme cultura; La sciarpa di seta rossa, che si concentra sulle capacità logico-deduttive nel confronto con il grande avversario di sempre, l’ispettore Ganimard.
L’arresto di Lupin, uscito da poco in libreria, contiene altre tre storie considerate iconiche: il racconto che dà il titolo alla raccolta, prima avventura del fascinoso ladro, Arsène Lupin in prigione e L’evasione di Arsène Lupin. La successione dei tre racconti compone una sorta di breve romanzo che terrà lettrici e lettori con il fiato sospeso dalla prima pagina, fino all’inaspettato colpo di scena finale.
Nei prossimi mesi Passigli pubblicherà altre due raccolte: La straordinaria vita di Arsène Lupin, uscirà ad aprile, mentre a giugno sarà la volta di Arsène Lupin e la lampada ebraica, in cui il nostro eroe dovrà affrontare il suo storico avversario Herlock Sholmes, personaggio chiaramente ispirato a Sherlock Holmes.