Lo chiediamo alla casa editrice Neri Pozza, nel giorno in cui Il grande Gatsby entra nel loro catalogo in edizione illustrata
«I classici sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando si impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale» scriveva Italo Calvino nel celebre Perché leggere i classici. «D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta» e «ogni prima lettura è in realtà una rilettura». Soprattutto, «un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire».
Ogni volta che si legge un classico, dunque, si finisce necessariamente per guardarlo in maniera diversa, a seconda delle occasioni e i diversi periodi della vita in cui ci si avvicina a una storia. In un certo senso, anche la forma ha un suo peso sull’esperienza di lettura.
Siamo abituati a pensare a un classico come qualcosa di fisso, granitico. In realtà, ne esistono sempre infinite edizioni, tesi critici, traduzioni, adattamenti. Sono storie che viaggiano attraverso il tempo, si trasformano all’interno e all’esterno.
Le versioni illustrate di questo tipo di romanzi, poi, permettono di espandere l’esperienza di lettura. Il disegno interpreta il testo, stimola la fantasia, offre un nuovo e immediato punto di vista sulla materia narrativa. Inoltre, permette di far avvicinare alla lettura anche lettrici e lettori potenziali, che ancora non hanno scoperto questa passione.
Neri Pozza ha così deciso di arricchire la propria collana Spleen, dedicata alle grandi narrazioni illustrate, pubblicando due indiscutibili capolavori della letteratura: Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque, uscito a dicembre, e Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, da oggi in libreria.
Le grandi narrazioni illustrate di Spleen
«La collana è nata con l’edizione speciale di La vita davanti a sé, illustrata da Manuele Fior» ci dicono dalla casa editrice.
«L’idea era quella di celebrare alcuni titoli del nostro catalogo che sono ormai dei cult. Abbiamo, in seguito, esteso questa idea a libri che rendono omaggio alla letteratura e all’arte, come Un anno con Shakespeare e Un anno con Mozart. Poi ai classici, con l’opera più famosa di Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, illustrato da Marco Cazzato, la cui mano ci sembrava molto adatta a questa storia».
Il libro di Remarque è un longseller, uno dei più rappresentativi della casa editrice, quindi particolarmente adatto per essere inserito nel progetto di Spleen.
Al contrario, Il grande Gatsby rappresenta un’assoluta novità per Neri Pozza, nell’anno in cui l’opera è diventata di dominio pubblico.
«Volevamo celebrare l’ingresso nel nostro catalogo di uno dei grandi classici americani del Novecento con un’edizione speciale, che si distinguesse dalle altre. Così abbiamo affidato le illustrazioni a Sonia Cucculelli».
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Pubblicato per la prima volta nel 1929, Niente di nuovo sul fronte occidentale viene considerato uno dei più grandi libri mai scritti sulla Prima Guerra Mondiale. Si tratta del racconto di un’intera generazione, «che – anche se sfuggì alle granate – venne distrutta dalla guerra».
Ambientato tra il 1914 e il 1918, segue la storia di Paul Bäumer, diciannovenne tedesco che decide di arruolarsi insieme ad alcuni suoi compagni di classe, persuasi da ideali di nazione, onore e orgoglio. I giovani, convinti di stare per intraprendere una grande avventura e essere destinati a diventare eroi, si scontreranno con l’atrocità della vita di trincea e molti di loro andranno verso una tragica fine.
Neri Pozza ha affidato il compito di reinterpretare Remarque a Marco Cazzato, illustratore torinese che lavora da anni in ambito editoriale e nella promozione culturale. Ha collaborato, infatti, con numerose testate giornalistiche, pubblicato come autore tre libri (Mood, Album e Ritratti di umanità) e curato l’immagine di importanti eventi.
Per Niente di nuovo sul fronte occidentale, Cazzato sceglie di realizzare immagini tono su tono, dai grigi e neri profondissimi. Il suo tratto è sfumato, quasi sfocato, come se volesse rievocare delle vecchie fotografie d’epoca o ricordi, emersi dalla nebbia nel tempo.
Il risultato non è solo suggestivo: attraverso i suoi disegni, l’illustratore riesce a tradurre in immagine l’inquietudine che trapela dalle parole di Remarque, tradotte sapientemente da Stefano Jacini e Wolfango della Croce.
Il grande Gatsby, da oggi in libreria
Anche il romanzo di Francis Scott Fitzgerald ci parla di una generazione, la stessa dello scrittore. Questa volta siamo negli Stati Uniti, a New York e Long Island, durante l’estate del 1922.
Il giovane Nick Carraway, il nostro narratore, si trasferisce a West Egg, sulla Gold Coast di Long Island, per imparare il mestiere dell’agente di Borsa, affittando una villetta vicino a una lussuosa magione.
Il proprietario è un certo Jay Gatsby, self made man arricchitosi in maniera sospetta. Su di lui si vociferano le cose più assurde: si pensa che abbia ucciso un uomo, che durante la guerra fosse una spia tedesca, che si occupi di contrabbando. Inoltre, è famoso in tutta la baia per le sfarzose e stravaganti feste che organizza nella lussuosa casa. Affascinato dalla enigmatica personalità di Gatsby, Nick gli si avvicina a poco a poco, scoprendo l’ossessione dell’uomo per un amore giovanile, Daisy Buchanan.
Tragico affresco dei ruggenti anni ‘20, Il grande Gatsby è un romanzo che parla di passione, ambizione e successo. Allo stesso tempo racconta la disillusione, la crudeltà e la fine dei sogni giovanili. Fitzgerald attinge alla propria esperienza personale per raccontare il dramma nascosto dietro lo sfavillio del sogno americano.
A tradurre in immagini questa storia c’è Sonia Cucculelli, illustratrice e animatrice romana diplomata all’Accademia dell’illustrazione e comunicazione visiva. Da anni lavora in ambito pubblicitario ed editoriale e dal 2018 è docente presso la Scuola di Fumetto e Illustrazione Pencil ART di Bari.
Le sue illustrazioni dalle linee pulite e i toni tenui sono particolarmente adatte a evocare l’età del jazz, con le sue contraddizioni e la sua tragicità. Da queste immagini emerge certamente l’immaginario anni ‘20 tipicamente legato al Il grande Gatsby, ma rielaborato con grande personalità e gusto contemporaneo.
Questa edizione da non perdere, presentata nella traduzione di Alessandro Fabrizi, è arricchita dalla postfazione di Tony Tanner, inclusa nell’edizione Penguin.