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Lo stato dell’Arte: la parola a Silvana Editoriale

15 maggio 2023 | feltrinelli
Lo stato dell’Arte: la parola a Silvana Editoriale

Qual è lo stato dell’editoria d’arte oggi? L’intervista integrale a Michele Pizzi, direttore generale di Silvana Editoriale.


Come sta l’editoria d’arte? Quali evoluzioni ha conosciuto in questi anni e quali conseguenze ha avuto la pandemia su un comparto dalle caratteristiche così peculiari, in misura così decisiva legato a forme di esperienza diretta come la visita a mostre e musei? In preparazione del convegno sullo stato dell’editoria d’arte che avrà luogo in Sala Cobalto al Salone di Torino sabato 20 maggio alle 10:30, abbiamo pubblicato sul numero 9 di INDIE – Libri per lettori indipendenti un articolo che raccoglie le interviste a quattro dei principali editori del settore.

Ovviamente, sulle pagine di una rivista lo spazio è tiranno e siccome tutte e quattro le interviste erano ricche di spunti e informazioni, abbiamo deciso di pubblicarle in versione integrale, ognuna per sé, sul sito, raggiungibili dalla rivista medesima grazie a un QR-Code. Ecco dunque l’intervista a Michele Pizzi, direttore generale di Silvana Editoriale.

La pandemia da Covid 19 ha duramente colpito mostre e musei e di conseguenza anche l’editoria d’arte che da mostre e musei dipende in maniera importante. Cosa è cambiato dal 2019?

La pandemia ha certamente colpito duramente il comparto culturale, ma ritengo che il blocco forzato di ogni iniziativa abbia permesso al pubblico, sia settoriale che generico, di comprendere ancor di più quanto la cultura sia fondamentale nella nostra società.

Michele Pizzi – Silvana Editoriale.

E soprattutto, quali contromosse avete messo all’opera?

Innanzitutto, abbiamo sempre continuato a portare avanti la realizzazione delle nostre pubblicazioni, sia in Italia sia all’estero, concentrandoci nell’offerta ai nostri lettori con prodotti editoriali, anche se collegati a mostre, di lungo corso, con tagli monografici e approfondimenti specifici.

La situazione attuale segnala una ripresa o continua lo stato di sofferenza?

La situazione attuale segnala senz’altro una netta ripresa. E rispetto al 2021, soprattutto, mi sento di poter dire che si percepisce minor “frenesia” e maggiore progettualità.

Negli ultimi anni sempre più gli editori si sono ritrovati a passare da “fornitori” di prodotti editoriali a produttori di mostre in prima persona. Cosa ha implicato questo allargamento del campo di azione in termini insieme di opportunità e di rischio?

Silvana Editoriale organizza e produce eventi espositivi in collaborazione con istituzioni pubbliche e private già dal 2012. Il campo d’azione è quindi per noi consolidato all’interno del settore, declinato come sempre in tre differenti ambiti: pubblicazione di volumi, gestione bookshop, produzione delle mostre.

Alla luce di tutto questo, qual è il rapporto dell’editoria specializzata con il pubblico?

Credo che in questo momento emerga soprattutto una trasformazione del pubblico, sia per età che per tipologia. La casa editrice è dunque molto attenta a intercettare questi cambiamenti, creando nuove proposte editoriali in linea con le nuove richieste.

Cataloghi e guide museali sono diventati il principale genere editoriale legato all’arte, ma non mancano altri tipi di pubblicazioni, dalle grandi monografie ai libri per i più piccoli, alla saggistica e alla narrativa. Silvana quali di questi ambiti tocca nella sua produzione e qual è il loro peso nell’attuale editoria d’arte?

Come accennavo in precedenza, la realizzazione di cataloghi di mostra oggi deve essere svolta con tagli più ampi e approfonditi rispetto al passato. In questo modo il catalogo potrà vivere sia come documentazione della mostra ma anche come riferimento di lungo corso dell’argomento trattato.

E qual è lo spazio, oggi, per una editoria di divulgazione che svolga lo stesso ruolo che a metà ani Sessanta qualificò una collana a bassissimo prezzo come “I maestri del colore”?

L’editoria di divulgazione continuerà a svolgere un ruolo importante nel prossimo futuro, ma deve strutturare i propri contenuti in modo differente, in maniera tale da ritagliarsi uno spazio proprio e più attento rispetto a tutte le altre tipologie di strumenti oggi a disposizione, e soprattutto andando a coprire i segmenti ancora scoperti nei vari ambiti disciplinari.

Che spazio immaginate per l’editoria d’arte nel prossimo futuro? Quale rapporto con la libreria?

Per il futuro auspico uno spazio sempre maggiore e un dialogo diretto con tutti i vari interlocutori. La libreria dovrà cercare di rendersi sempre più inclusiva e attenta verso i vari editori permettendo di amplificare il suo ruolo all’interno della società.

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In alto, foto dall’allestimento di Aldo Rossi. Design 1960-1997.