Presentato alle Giornate degli Autori a Venezia, arriva in sala Nina dei Lupi, il film tratto dal romanzo di Alessandro Bertante tornato in libreria grazie a La nave di Teseo.
Nina dei lupi, ripubblicato da La nave di Teseo, è stato scritto da Alessandro Bertante dodici anni fa, ma non potrebbe essere più attuale. Si tratta infatti di un romanzo post-apocalittico ambientato in un futuro prossimo in cui la società tecnologica, economica e sociale come la conosciamo è finita a causa di un catastrofico evento che viene chiamato “la sciagura”. Nina dei lupi è però anche una storia di formazione. La protagonista, che dà il nome al libro, ha 12 anni e ogni mattina, guardando il cielo non più azzurro del mondo in cui vive, nella comunità montana isolata che in qualche modo è riuscita a sopravvivere al disastro, deve scendere a patti con il fatto di non avere futuro, ma di dover comunque diventare adulta, e farlo anche in fretta.
Attuale, dicevamo, tanto da aver trovato la via dell’adattamento cinematografico proprio adesso, quando si trova nelle sale alla fine di un’estate che sembra uscita da una storia distopica, ma anche un’anomalia interessante nel panorama cinematografico italiano in cui è raro trovare film di fantascienza.
Diretto da Antonio Pisu e co-sceneggiato insieme ad Annapaola Fabbri, Tiziana Foschi, Pierpaolo de Mejo, il film tratto da Nina dei lupi ha fatto il suo debutto in anteprima mondiale a Venezia come proiezione speciale in apertura alle Giornate degli Autori, rassegna autonoma nata nel 2004 all’interno della Mostra internazionale d’arte cinematografica. Nel cast del film prodotto da Genoma e girato in Trentino, troviamo la giovane Sara Ciocca, nel ruolo di Nina, Sergio Rubini, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci e Davide Silvestri.
«…nella bolla di silenzio e angosciosa attesa, la natura fa un passo indietro e osserva l’idiozia degli uomini»: è da questa frase tratta dal romanzo di Alessandro Bertante, racconta Pisu nelle note di regia, che hanno tratto ispirazione per raccontare la storia di Nina, adolescente con lo sguardo tagliente vista dalla comunità come una sorta di “strega” per via delle stranezze che le accadono intorno. E il mistero che si cela dietro alla ragazza ha a che fare con il legame arcaico che unisce gli esseri umani proprio a quella natura che diventa via via sempre più protagonista, quasi fosse uno dei personaggi di questa fiaba post-industriale in cui fantascienza e folklore si mescolano, ambientata nel futuro che vuole riflettere sul presente e sul passato, nostro e del nostro pianeta.
La produzione, infatti, si è avvalsa della consulenza del Dott. Andrea Spiga, astrofisico dell’università di Pavia. «Abbiamo ipotizzato, insieme al team di autori, uno scenario plausibile in cui una tempesta solare blocchi per un lungo lasso di tempo tutte le nostre apparecchiature elettroniche» rivela Pisu. «In aggiunta a questo scenario devastante, le piante e gli animali lentamente sembrano morire. In poco più di due settimane sarebbe il caos. Immaginate di non poter accedere al vostro conto corrente, non poter utilizzare la vostra automobile, il vostro computer. Immaginate che i rifornimenti ai supermercati cessino di arrivare, così come quelli alle farmacie o agli ospedali dei grandi centri urbani. Le centrali elettriche smetterebbero di fornire energia così come qualsiasi impianto elettronico di qualsiasi azienda cesserebbe di funzionare. La nostra società crollerebbe e torneremmo a essere quello che siamo da sempre: esseri umani».
Nina dei lupi, diretto da Antonio Pisu, è al cinema dal 31 agosto, mentre il romanzo di Alessandro Bertante, in una nuova edizione che riprende la locandina del film realizzata da Carmela Sciortino su foto di Andrea Miconi (autore di tutte le foto di scena e di backstage che vedete qui), vi aspetta in libreria.