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Il mio nome è Rosalina Capuleti

11 settembre 2023 | feltrinelli
Il mio nome è Rosalina Capuleti

Romeo e Rosalina, edito da Neri Pozza, è un untelling trasgressivo e poderoso della tragedia del Bardo. E Natasha Solomons lo racconterà in un tour italiano a partire da martedì 12 settembre.

di Luca Bonifacio

Quella di Romeo e Giulietta è forse la storia d’amore più conosciuta al mondo: quella della diatriba tra due famiglie, i Montecchi e i Capuleti, che porta alla tragica fine dei due innamorati, nonché alla loro ascesa al trono dell’amore romantico in tutti i suoi sensi. Del resto, quante sono state le rielaborazioni e gli adattamenti? Basti pensare al balletto di Prokof’ev, al film di Baz Luhrmann ambientato in un’assolata California, o alla canzone dei Dire Straits composta dalla voce, dal testo e dal riff di Mark Knopfler. Tutto, di Romeo e Giulietta, sembrava raccontato, esausto ed esaurito. Invece nessuno aveva mai pensato che la storia d’amore più famosa al mondo potesse nasconderne un’altra: quella di Rosalina 

E a pensarci è stata Natasha Solomons – già autrice de I Goldbaum, Casa Tyneford, Un perfetto gentiluomo e Io, Monna Lisa – con il suo romanzo Romeo e Rosalina, edito da Neri Pozza. 

Ma chi è Rosalina Capuleti? Compare solo in pochi versi nella tragedia, e sempre indirettamente. È una ragazza destinata al convento dopo la morte della madre per eccesso di eredi, per ‘’scarsa utilità’’, se non peso, nei conti familiari. Una futura monaca il cui unico compito sarà di far maritare la cugina, una ragazzina su cui sono riposte tutte le speranza della famiglia: Giulietta Capuleti 

Tutto incomincia allora con il funerale della madre di Rosalina, in una Verona decadente e decaduta dalla peste, traduzione pura di una condizione mentale e spirituale. Rosalina, imbevuta di odio, rabbia e silente rancore per la morte della madre, curiosa e bramosa di vita, ingegnosa e arguta, “fuoco e sciagura”, ha però solo dodici giorni per vivere il mondo che le sarà precluso dall’ingresso in convento. 

I passaggi del romanzo seguono allora proprio quelli della tragedia shakespeariana, oltre che l’arte del Bardo di giocare su malintesi e inganni. Perché è proprio con l’inganno – o meglio con il classico travestimento in abiti maschili – che incomincerà la love story tra Rosalina e un certo Romeo Montecchi: esperto seduttore, irrealmente bello e bravo a parlare, incantevole tiranno e angelico demonio, che tanto gentile e tanto onesto pare, le cui parole avvelenano Rosalina di un sogno d’amore di mezza estate. 

Ebbene, il canto d’amore di Rosalina per Romeo si tramuterà ben presto in quello di uno storno solitario posto davanti alla realtà di un mostruoso manipolatore, che proprio come la peste sta per minacciare la sua sorte, quella di Giulietta e di due famiglie. 

E allora la storia di Rosalina fa da contraltare alla più famosa tragedia d’amore al mondo, facendola ben presto diventare la recita di un amore tossico e velenoso, sinonimo di prigionia e di morte, così come il convento, così come il matrimonio combinato.   

In Romeo e Rosalina si staglia quindi un personaggio ribelle al destino imposto, ribelle al pudore, alle regole, alle convenzioni, alla condizione di essere “una marionetta i cui fili [sono] tirati dall’amore e dal desiderio”: alla condizione di essere “una lapide”. 

Va da sé, Romeo e Rosalina non è solo un retelling di Romeo e Giulietta, ma un vero e proprio untelling. Perché non siamo solo in una semplice ri-scrittura della tragedia del Bardo, ma dentro alla sua scrittura: dentro a una tragedia che dal pentametro giambico passa al romanzo, a tratti persino al puro thriller. E al canto del Bardo si aggiunge una storia raccontata da un punto di vista negletto, considerato solo attraverso voci e camuffamenti maschili.  

La sottigliezza di Solomons consiste allora nel ribaltare completamente il modo in cui avevamo letto Romeo e Giulietta per più di quattrocento anni, mostrandoci pure il retrogusto di morte e decomposizione che abitano le frasi fatte, vuote e senza senso di amori definiti tali: tossici, possessivi, violenti e prepotentemente patriarcali (e che ancora oggi fanno da base a una cronaca inascoltabile). 

Romeo e Rosalina non è davvero un romanzo sull’amore tutto rose, spine e tormenti, ma una poderosa e trasgressiva rilettura del Bardo. Una rilettura dedicata a chi, nella tragedia, non aveva mai avuto voce in capitolo: Rosalina Capuleti.

romeo e rosalina

Il tour

La ricetta di Romeo e Rosalina ci sembra già validissima per apparecchiare la sceneggiatura di un film o di una serie tv. Potremmo chiedere di più? Magari che Natasha Solomons venga a raccontarci questo untelling di persona. E per fortuna è proprio quello che succederà a partire da martedì 12 settembre, in un tour che la vedrà girare l’Italia per raccontare la genesi del romanzo, oltre che i motivi che l’hanno spinta a destinare la sua attenzione a un personaggio così trascurato, ma già destinato a cambiare la percezione della tragedia più famosa al mondo.

  • Martedì 12 settembre, ore 18.30 

LaFeltrinelli, Piazza Piemonte 2/4, Milano 

In dialogo con Federico Rognoni

  • Mercoledì 13 settembre | ore 18.00

Teatro Nuovo, Piazza Francesco Viviani 10, Verona

In dialogo con Valentina Ghetti (@vale.ghetti) e Martina Levato (@levv97) 

  • Sabato 16 settembre | ore 21.00

Pordenonelegge, Auditorium Largo San Giorgio

In dialogo con Arianna Boria

natasha solomons