L’intervista a Gillian McAllister, autrice di Solo un’altra persona scomparsa, edito da Fazi Editore.
di Rachele Cassoli
Abbiamo incontrato la maestra del thriller britannico Gillian McAllister. Già famosa per il suo precedente libro – Posto sbagliato, momento sbagliato – torna in casa Fazi con un nuovo romanzo in cui suspense e tensione crescono di pagina in pagina: Solo un’altra persona scomparsa.
Olivia, una giovane di ventidue anni, è svanita nel nulla: l’ultima volta è stata vista entrare in un vicolo cieco, ma non ne è mai uscita. Da ventiquattro ore, nessuno ha più sue notizie e il tempo che passa riduce le possibilità di ritrovarla. McAllister ci guida attraverso una storia che intreccia suspense e dilemmi etici, chiedendoci fino a che punto siamo disposti a spingerci per proteggere chi ci è più caro. E se ritrovare Olivia fosse il più grave degli errori?
Ne parliamo con l’autrice durante un incontro presso la libreria Hoepli di Milano.
La passione per i thriller ti accompagna da sempre o c’è stato un momento in cui è nata?
Ho iniziato a leggere letteratura che definiremmo per “ragazze” come Il club delle babysitter o i libri di Sophie Kinsella – soprattutto la serie di I love shopping – e altri suoi libri, ma poi sono usciti La ragazza del treno, L’amore bugiardo e altri romanzi di genere thriller, ho pensato di poter iniziare a scrivere di temi legati ai crimini, ai reati, ma che esplorassero anche l’ambito delle relazioni domestiche e familiari. Mi piace poter combinare entrambi.
A questo proposito, in Solo un’altra persona scomparsa si parla del rapporto madre-figlia. Puoi dirci qualcosa in più?
In questo libro ho voluto esplorare il rapporto tra genitori e figli perché credo sia una relazione in cui la posta in gioco è altissima: i genitori farebbero di tutto per proteggere i propri figli. È un legame unico, seppur a volte strano. È vero che proteggerebbero anche altre persone, ovviamente, ma per i figli potrebbero morire, commettere crimini, mentire, fare cose irrazionali. Volevo una storia in cui qualcuno facesse qualcosa di immorale. In questo caso, un’agente di polizia che si fa corrompere. Non volevo, però, che fosse una persona cattiva, ma una persona che compie azioni sbagliate per una buona ragione.
Nel tuo libro c’è sempre una forte attenzione per i dettagli investigativi.Come ti documenti per rendere più autentiche le procedure investigative che tratti nei tuoi libri?
Per ogni libro, mi faccio un amico. Ho appena terminato la scrittura di un libro, che uscirà a breve nel Regno Unito, che parla di una situazione in cui ci sono degli ostaggi. Per scrivere questa storia ho fatto amicizia con un negoziatore con il quale mi sono scambiata centinaia, se non migliaia di messaggi. Per Posto sbagliato, momento sbagliato ho conosciuto un’agente di polizia che mi ha raccontato storie mozzafiato riguardo ai traumi e alle situazioni difficili che una poliziotta deve affrontare sulla sua strada. È stato così interessante che ho deciso di dedicare un intero libro a questo aspetto procedurale e investigativo.
Quando inizi una storia, sai già come andrà a finire oppure è la storia che ti porta verso un finale inaspettato?
Cerco sempre di sapere come finirà. Mi piace conoscerne il finale, perché non mi considero abbastanza in gamba per realizzare dei bei colpi di scena, se non so abbastanza della trama in anticipo. Di fatto, mi ritrovo anche a riscrivere molto. Per i dieci libri che ho pubblicato nel Regno Unito, ho scritto dieci prime bozze, poi le ho eliminate tutte per ricominciare da capo. So che è abbastanza disfunzionale, ma è il mio processo di scrittura. Cerco sempre di pianificare tutto, ma mi ritrovo sempre a scoprire lungo la strada elementi nuovi che mi portano alla soluzione finale.
Vedresti un tuo libro trasformato in una serie tv?
Lo spero molto. Solo un’altra persona scomparsa sta diventando una serie tv grazie a Heyday Production – che ha lavorato anche su Harry Potter – con una sceneggiatrice, che ha collaborato anche alle serie TV Succession e Veep. Per gli altri libri possiamo solo aspettare, ma sembra molto plausibile.
Visto che siamo alla Hoepli di Milano, vogliamo chiederti: qual è il rapporto con le librerie e con i librai?
È un rapporto molto speciale. Dobbiamo loro molto come autori. Grazie per tutto il loro duro lavoro, soprattutto per leggere le nostre opere in anteprima e per raccomandarci ai lettori. Un grande ringraziamento a tutti loro.
I buoni propositi per una lettura adrenalinica ci sono tutti, non resta che iniziare a leggere!