Giorgio Montefoschi pubblica il suo nuovo romanzo, Un’indicibile tenerezza. E noi lo intervistiamo su #PDESocialClub.
Giovedì 7 novembre alle 18.00 #PDESocialClub ospita ai suoi microfoni un grande romanziere amatissimo dal pubblico con il suo nuovo libro. Parliamo di Giorgio Montefoschi e del suo Un’indicibile tenerezza, recentemente pubblicato da La nave di Teseo. Come sempre, la conversazione con Montefoschi sarà diffusa sulla pagina Facebook di PDE e dell’editore oltre che sulle pagine delle librerie indipendenti che decideranno di condividere lo streaming.
Giorgio Montefoschi, classe 1946, romano, laurea in lettere su Elsa Morante, esordì esattamente cinquant’anni fa con il romanzo Ginevra. Da allora le sue prove narrative, di cui Un’indicibile tenerezza è il ventesimo titolo, hanno costruito un solido rapporto con il pubblico dei lettori, guadagnato la stima della critica e vinto numerosi premi, compreso lo Strega del 1994 con La casa del padre. Non a caso La nave di Teseo, a fianco delle novità, ha avviato la sistematica pubblicazione delle opere precedenti, a partire proprio da Ginevra per risalire all’oggi titolo dopo titolo. Un trattamento da classico contemporaneo.
In Un’indicibile tenerezza Giorgio Montefoschi torna ai temi che ne hanno caratterizzato tutta l’opera: l’amore principalmente, l’intreccio di relazioni sentimentali e familiari, la condizione borghese e, protagonista tra i protagonisti, la città di Roma, percorsa, attraversata, ritratta, dipinta letteralmente nelle sue strade, nelle sue piazze, nei suoi parchi, nelle sue atmosfere e trasparenze con parole di totalizzante affetto.
Ed è davvero parte non secondaria del fascino del romanzo che proprio tra le strade del quartiere Prati e dei Parioli, tra Piazza Navona e Palazzo Farnese, da via Giulia al Lungotevere, nelle eterne trattorie e davanti al Locarno, albergo da sempre caro a tutta l’editoria milanese in trasferta nella capitale, si consumi la vicenda di Pietro, romanziere sessantenne in crisi creativa e affettiva, deciso a chiudere in un cassetto il romanzo al quale lavora da due anni e sempre più morbidamente distratto nella sua stabile relazione con Sabina. Attorno, un nucleo di personaggi la cui umanità cresce di pagina in pagina, precisandosi, guadagnando evidenza e nitore mentre l’amore, la malattia, l’età lavorano a costruire i loro colpi di teatro: Annalisa, la figlia ventenne di Sabina e il suo rapporto amicale e filiale con Pietro, Mario, il milanese del Locarno, editore di Pietro e suo amico al di là di qualsiasi contratto d’edizione, Paola, la giovane, inquieta editor romana incaricata da Mario di strappare a Pietro quest’ultimo, negletto romanzo.
Insomma, il cuore di questo romanzo, come di tutti i romanzi di Giorgio Montefoschi, è la vita, con le sue derive, le sue contraddizioni, i suoi riscatti, resa attraverso quella che giustamente l’editore definisce una grande prova di “realismo lirico”.