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Dentro i LibriBianchi: quando il libro diventa scultura

10 febbraio 2025 | feltrinelli
Dentro i LibriBianchi: quando il libro diventa scultura

Abbiamo intervistato Lorenzo Perrone e Simona Vanzetto Perrone, i due talenti artistici dietro il progetto LibriBianchi, ora diventato un libro pubblicato per Skira.

di Paolo Soraci

I LibriBianchi sono un progetto artistico nato da Lorenzo Perrone e Simona Vanzetto Perrone, che da oltre vent’anni trasformano libri destinati al macero in sculture dal forte impatto visivo e concettuale. Ogni volume, ricoperto di bianco, diventa il “libro dei libri”, un simbolo che invita a riflettere sul valore della conoscenza e sulla sua conservazione.
L’idea prende forma da un percorso di ricerca che indaga il libro non solo come oggetto, ma anche come concetto.

Con un background che abbraccia grafica, comunicazione, design e moda, i talenti dietro il progetto hanno intrecciato esperienze e sensibilità diverse, dando vita a un linguaggio espressivo che unisce estetica e impegno sociale.

Oggi, i LibriBianchi sono diventati a loro volta un libro, pubblicato da Skira, che li raccoglie e li racconta. Per scoprire la loro storia, abbiamo incontrato Lorenzo Perrone e Simona Vanzetto Perrone nel loro studio a Milano, nell’ambito del nostro ProgettoArte.

Da dove arrivano i LibriBianchi?

Lorenzo Perrone: I LibriBianchi arrivano da molto lontano. Negli anni ‘60 e ‘70 ho avuto la fortuna di frequentare una scuola straordinaria a Milano, la Scuola del Libro dell’Umanitaria. Era una scuola che preparava i giovani al mondo del lavoro, insegnando tutto ciò che riguardava il libro: tipografia, grafica, carta, inchiostri. Gli insegnanti erano fantastici e questa esperienza mi ha lasciato un imprinting molto forte. Ho poi lavorato nella grafica e nella pubblicità per circa quarant’anni, ma il mio amore per i libri non mi ha mai abbandonato del tutto. Finalmente ho avuto il coraggio e la possibilità di tornare a quel primo amore e di esplorarlo attraverso l’arte.

Quando avete deciso che i libri sarebbero stati il vostro soggetto primario?

Lorenzo Perrone: È successo gradualmente. In casa siamo sempre stati circondati dai libri, ci danno sicurezza, sono un salvagente. Nella nostra pratica artistica, inizialmente abbiamo realizzato opere con soggetti complessi, affrontando temi come la solitudine. In una di queste opere, per esempio, avevamo inserito un giornale piegato, un omaggio a mio padre che ogni giorno lo portava nella tasca sinistra della giacca. A un certo punto, però, la presenza del libro nelle nostre opere si è fatta sempre più forte, sempre più necessaria. Abbiamo iniziato a togliere il superfluo, eliminare ciò che non serviva, fino a lasciare solo il libro. È così che è nato il nostro linguaggio artistico.

Perché avete scelto il bianco?

Simona Vanzetto: Il bianco per noi è il colore dell’essenziale. Ricoprendo di bianco i libri destinati al macero, li trasformiamo nel libro dei libri. Per noi rappresenta tutti i libri e ciò che essi significano: la cultura, il sapere, la presa di coscienza. Insomma, un messaggio positivo che diventa la nostra materia prima, attraverso la quale cerchiamo di raccontare il mondo ed esprimere le nostre sensazioni. Il bianco è come il trucco di un mimo: quando un mimo si dipinge il volto, non è più una persona singola, ma diventa l’umanità intera. Noi cerchiamo questa sintesi, questa verità. Inoltre, il bianco lascia spazio all’interpretazione personale e ha una forza espressiva che gli altri colori non hanno.

Quanto è importante per voi l’aspetto sociale e politico del vostro lavoro?

Simona Vanzetto: Il nostro lavoro è sempre stato legato alla realtà che ci circonda. I LibriBianchi ci servono per esprimere le nostre emozioni a tutto tondo: quello che ci succede intorno, la vita, la politica. Io ho sempre lavorato nel sociale. Ho fatto parte del movimento studentesco e certi temi sono entrati naturalmente nei nostri LibriBianchi. Quello che conta per me è riuscire a parlare di cose scomode e mettere in luce le contraddizioni della nostra società. Siamo molto sensibili a questioni come la violenza sulle donne, la difesa dei bambini, il rifiuto della guerra e per questo abbiamo realizzato opere di denuncia. Crediamo anche nell’importanza della gestualità come presa di coscienza e per questo proviamo a integrare il “gesto” del pubblico nelle nostre installazioni tutte le volte che possiamo.

Lorenzo Perrone: Infatti, uno dei progetti più significativi è stato il carrarmato bianco in Piazza del Duomo. Abbiamo invitato le persone a dipingere di bianco un libro e a lanciarlo contro il carrarmato, come gesto simbolico contro la guerra, per condividere questo dolore. Adesso stiamo lavorando a un nuovo soggetto, anche questo è contro la guerra: ci sarà sempre un libro, ma in questo caso useremo una sfera fatta di filo spinato per simboleggiare che il mondo, come la cultura, sta soffrendo.

Ora i LibriBianchi sono diventati a loro volta un libro. Cosa significa per voi?

Simona Vanzetto: È stata un’emozione grandissima. Sfogliare questo libro è stato come vedere la nostra storia prendere forma, osservare il susseguirsi delle opere e dei temi affrontati.
Lorenzo Perrone: Ma non lo consideriamo un punto d’arrivo, anzi, per noi è un nuovo punto di partenza. Finora abbiamo fatto questo, ora iniziamo a fare molto altro.

Se volete sapere di più sul progetto artistico LibriBianchi, non  perdete l’appuntamento di giovedì 13 Febbraio 2025, alle ore 18.00 presso la Libreria Feltrinelli Viale Pasubio a Milano: Lorenzo Perrone e Simona Vanzetto Perrone ne parleranno con GianGiacomo Schiavi.