Cercando la luce, autobiografia di Oliver Stone, sarà pubblicato il 27 agosto da La nave di Teseo. Ecco le tappe del tour!
«Una delle prime lezioni di base nelle riprese è inseguire la luce. Senza luce, non si ha nulla […] anche quello che si vede a occhio nudo deve essere modellato e valorizzato dalla luce» spiega Oliver Stone nella sua autobiografia, che La nave di Teseo porterà nelle librerie italiane il 27 agosto.
Si intitola, non a caso, Cercando la luce e contiene non solo l’intimo e onesto racconto della vita di Stone – dall’infanzia complicata a New York all’esperienza del Vietnam, passando per i fallimenti, le difficoltà e il successo – ma traccia un quadro spietato dell’America, dello star system e di quello che il regista chiama the movie game.
«La storia che state per leggere parla della voglia spasmodica di realizzare un sogno a tutti i costi, anche senza soldi» scrive Stone. «Parla dell’arte di arrangiarsi, tirando la cinghia, improvvisando, sgomitando, inventandosi espedienti pur di realizzare un film e portarlo nelle sale, senza sapere da dove arriveranno i soldi per il prossimo giorno di paga – o il prossimo monsone, o il prossimo morso di scorpione. Parla della volontà di non darsi mai per vinto. Parla di bugie spudorate, lacrime e sudore, sopravvivenza.
Parte da una magica infanzia newyorkese e, passando per il Vietnam e gli strascichi che quella guerra ha lasciato in me, arriva ai miei quarant’anni e a Platoon. Parla di crescita. Parla di fallimenti, sconforto. Di successi giovanili e arroganza. Parla di droga e dei tempi che abbiamo attraversato dal punto di vista politico e sociale. Parla di fantasia, di un sogno di bambino e del fare di tutto pur di realizzarlo. E ovviamente è costellata di inganni, tradimenti, di farabutti ed eroi, di persone che ti rinfrancano con la loro presenza e di persone che ti distruggono, se solo glielo permetti».
L’inizio della storia
Una storia, dunque, che sembra uscita essa stessa da un film hollywodiano. Stone nasce a New York il 15 settembre 1946, figlio dell’agente di cambio americano Louis Stone, conservatore e sostenitore di Eisenhower, e della parigina Jacqueline Goddet, che il padre ha conosciuto in Francia durante Seconda Guerra Mondiale. Il divorzio dei genitori, avvenuto nel 1962, segna profondamente la vita di Stone.
Nel 1965, infatti, viene ammesso a Yale, dove si iscrive per volere del padre. Tuttavia, lascia l’università a giugno, all’età di 18 anni, per andare a Saigon a insegnare inglese agli studenti del Free Pacific Institute del Vietnam del Sud. Dopo sei mesi, si imbarca su un mercantile americano come addetto alla pulizia dei motori e torna negli Stati Uniti.
Nel 1967, a 20 anni, si arruola come volontario nell’esercito e parte per il Vietnam, assegnato alla 25ª Divisione di Fanteria e poi alla 1ª Divisione di Cavalleria. Qui rimane ferito in combattimento per ben due volte.
Torna negli Stati Uniti nel 1971 e si laurea alla New York University Film School, dove ha la fortuna di essere studente di Martin Scorsese. Si mantiene a New York guidando un taxi, cercando di far produrre le sue sceneggiature, poi si trasferisce a Los Angeles. E proprio qui inizia un nuovo capitolo di questa storia.
Cercando la luce
Cosa lo ha spinto ad andare in Vietnam? Come le esperienze vissute nella prima parte della sua vita hanno segnato il suo cinema? Come il desiderio di fare film lo ha portato verso quelle esperienze? Mai come nella biografia di Oliver Stone vita e narrazione si fondono e si influenzano a vicenda. Tutte queste risposte sono affidate alle pagine di Cercando la luce.
«Non ho mai cercato la provocazione. Ho soltanto inseguito la verità» scrive Oliver Stone, che a settantacinque anni ha deciso di mostrarsi senza filtri, scegliendo per il proprio libro un titolo dal doppio significato, dove la luce, da elemento essenziale del testo filmico, diventa immagine allegorica, filo conduttore che lega scrittore e lettore nella ricerca della verità dietro la figura caustica e provocatrice del regista. «Anche quello che si vede a occhio nudo deve essere modellato e valorizzato dalla luce», ricordate?
E allora nulla può essere tralasciato, in questo racconto: dall’esordio come regista nel 1973 col cortometraggio sperimentale Last Year in Viet Nam, al primo lungometraggio, ignorato sia dal pubblico che dalla critica: Seizure (1974), forse il più grande insuccesso della sua carriera.
Stone non si risparmia una tagliente critica nei confronti della Hollywood degli anni ’70 e poi ’80. Ci parla delle tensioni dietro le quinte di Fuga di mezzanotte (1978), film diretto da Alan Parker che gli valse poi l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura, del fallimento del suo secondo film, The Hand (1981) con Michael Caine, e degli scambi tra lui e Al Pacino sulla sceneggiatura di Scarface (1983, remake dell’omonimo film del 1932 diretto da Howard Hawks), nato da una rischiosa ricerca sul campo dei cartelli della droga di Miami e realizzato da Stone anche come terapia contro la dipendenza dalla cocaina.
Ci parla poi delle affannose ricerche di finanziamenti per Salvador (1986), considerato tutt’ora uno dei migliori film mai girati sulle guerre civili in America latina e America centrale, e del rapporto burrascoso con Michael Cimino, con il quale scrisse la sceneggiatura di L’anno del dragone (1985) con Mickey Rourke.
E poi c’è il Vietnam, cuore pulsante dei questo memoir, esperienza che ha segnato l’intero immaginario, la poetica, la stessa concezione del cinema e del mondo di Oliver Stone.
Il regista ci porta dietro le quinte di Platoon (1986), film con Charlie Sheen, Tom Berenger, Willem Dafoe, Forest Whitaker, Corey Glover e Johnny Depp, con cui si è aggiudicato quattro Oscar (Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Suono e Miglior Montaggio), e di Nato il 4 luglio (1989), in cui Tom Cruise interpreta la figura dell’ex marine reduce del Vietnam e attivista Ron Kovic.
Cercando la luce, così, rappresenta un testo fondamentale non solo per capire chi sia e da dove venga un regista controverso, noto per essere caustico e provocatore, ma più in generale per cogliere tutte le complessità di un paese e di un’epoca.
Il tour di Oliver Stone in Italia
Come abbiamo detto, Cercando la luce uscirà nelle librerie italiane il 27 agosto, pubblicato da La nave di Teseo e tradotto da Carlo Prosperi.
Oliver Stone è già arrivato in Italia, impegnato in un fitto tour in collaborazione con Genoma Film, che lo porterà a presentare il libro in alcune città italiane.
Il regista e sceneggiatore, infatti, sarà a Roma stasera, lunedì 24 agosto, alle 20.30, per l’inaugurazione del Floating Theatre.
Martedì 25 agosto alle 21.15 sarà ospite del Pesaro Film Festival, in un dialogo aperto con il pubblico che avverrà in Piazza del Popolo.
Mercoledì 26 agosto sarà la volta di Fano, per Passaggi Festival, dove presenterà Cercando la luce in in piazza XX Settembre, alle ore alle 20.00.
Giovedì 27 agosto Oliver Stone si sposterà alla Rotonda di Senigallia, dove incontrerà gli operatori del cinema delle Marche e il mondo della cultura alle 18.00.
Venerdì 28 agosto, alle 21.30, parlerà di Cercando la luce alla Villa Vitali di Fermo.
Mercoledì 2 settembre, al Teatro al Castello “Tito Gobbi” di Bassano del Grappa, Stone chiuderà la XXI edizione della Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. Interverranno Silvia Bizio, con letture di Toni Servillo e prologo musicale degli Extraliscio.
Infine, dal 3 settembre, il regista sarà a Venezia per la 77. Mostra del Cinema, dove il 5 riceverà il Kinéo Life Achieving Award.