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Barcelona negra

Carlos Zanón

Un anno fa è stato una felice scoperta e una scommessa vinta contro ogni pronostico: ridare voce e vita a Pepe Carvalho? Misurarsi con l’assenza incolmabile di Manuel Vázquez Montalbán? Rifare quel mondo e quei personaggi come se… ma anche con uno stile proprio e senza scimmiottamenti?

Carlos Zanón ci è riuscito magnificamente. Con Carvalho. Problemi d’identità si è costruito una base di lettori convinti e sedotti, a partire dagli orfani del grande Manolo, e ora si propone al pubblico italiano con uno Zanón di Zanón in purezza. Barcelona negra si intitola questo romanzo duro e teso, anch’esso pubblicato da SEM. La capitale catalana che ci racconta ha ben poco della meta turistica, ma poco anche della “Milano iberica” lanciata nella corsa al miracolo economico. Bruno, Raquel e Cristian sono tre poveracci, tre andalusi che vivono di espedienti, se la sfangano come possono in una città assai poco accogliente.

Il massimo della loro creatività criminale consiste nell’intercettare le coppie clandestine, seguirle, identificarne nomi e censo, passare al ricatto. Trafila che si ripete sempre uguale con piena soddisfazione del terzetto. E uguale dovrebbe ripetersi anche la notte che si mettono sulle piste di Meche e Max, amanti borghesi come tanti…

Solo che con Meche e Max qualcosa andrà storto, e quel piccolo ricatto come tanti darà la stura a uno di quei thriller che gli americani definiscono page turner, se non addirittura blood chilling. Suspense, ansia tremenda, colpi di scena, ritmo implacabilmente crescente. E ottima scrittura perché, mai dimenticarlo, Carlos Zanón è un grande scrittore.