Edgar Morin ha 99 anni, ma la lucidità e la velocità di un trentenne. Basti aprire Cambiamo strada, il suo nuovo saggio, o forse meglio intervento, testé scritto e prontamente tradotto e pubblicato da Raffaello Cortina Editore. In dialogo con Sabah Abouessalam, Morin affronta lo sconquasso portato dalla pandemia tanto nella nostra vita sociale ed economica, quanto nelle nostre singole vite individuali, e ne trae “Le 15 lezioni del coronavirus”. Perché perlomeno, dal caos senza senso causato o meglio portato in evidenza dalla pandemia, possiamo almeno trarre qualche insegnamento e indirizzo per il futuro.
La consapevolezza che un infinitesimale virus propagatosi da una remota città della Cina possa, come il famoso battito d’ala di una farfalla, avere esiti apocalittici su scala mondiale deve, con la forza di un elettrochoc, farci riflettere in termini molto attivi e pratici sui limiti di una crescita tecnologica ed economica incapace di pensare ai propri limiti, deve farci entrare in una logica di comunità di destini che abbracci l’intero pianeta.
Dobbiamo soprattutto assumere una volta per tutte che siamo entrati nell’età delle grandi incertezze e, nello stesso tempo, pensare il futuro come già presente.
Che ce lo debba ricordare uno sveglissimo novantanovenne, è solo uno dei tanti paradossi di questa nostra contemporaneità.