Scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, polemista e regista Pier Paolo Pasolini è stato uno dei punti fermi del pensiero politico e intellettuale dell’Italia del secondo dopoguerra.
Personalità poliedrica, difficilmente etichettabile, in ognuno degli innumerevoli mondi espressivi da lui praticati manifesta un enorme interesse per le arti figurative. Quando ancora è studente universitario, infatti, si appassiona alle lezioni dello storico dell’arte Roberto Longhi e grazie a lui, nella penombra di un’aula di via Zamboni, si confronta con i capolavori artistici del passato attraverso le diapositive proiettate sullo schermo che si succedono una dopo l’altra, in un continuum quasi cinematografico.
La sua spiccata vocazione pittorica è sapientemente narrata da Stefano Roffi e Mauro Carrera in Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura. Ediz. Illustrata, opera densa di immagini e fotogrammi, che rappresentano i suoi film come vere e proprie opere d’arte in cui si fa un uso vivo e dinamico del colore e le inquadrature sembrano scene dipinte.
Che la pratica della pittura e del disegno fosse una delle attività preferite da Pasolini probabilmente è cosa nota ai più, ma forse meno si sa su come la stessa abbia inciso sul suo modo di fare cinema. Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura. Ediz. Illustrata ha il pregio di farci apprendere molto su questi aspetti meno conosciuti poiché mostra, attraverso le parole e le figure, come le rappresentazioni grafiche utilizzate da Pasolini per realizzare i suoi appunti di lavoro cinematografico rendano le sue pellicole fortemente evocative, oltre che uniche nel loro genere. Di questi appunti si conoscono soprattutto le silhouettes che punteggiano la sceneggiatura di Mamma Roma e i trentaquattro foglietti che fanno da copione al mediometraggio La Terra vista dalla luna.
Evidenzia, poi, come in Mamma Roma, ancora a testimonianza del Pasolini artista oltre che letterato, siano diverse le citazioni all’arte rinascimentale: c’è l’Ultima cena di Leonardo Da Vinci e il Cristo Morto del Mantegna.
Ma anche ne La Ricotta, dove è evidente il riferimento al manierismo toscano di Rosso Fiorentino, in Il Vangelo secondo Matteo e nel Decameron sono moltissimi i rimandi artistici: da Piero della Francesca e Caravaggio a Giotto e Velàzquez.
La grande arte di cui è capace è presente anche nella concezione estetica del suo ultimo scandaloso quanto lucido e profetico Salò e le 120 giornate di Sodoma.
Le immagini dei suoi film danno l’impressione che l’obiettivo si muova come sopra un quadro. Del resto è lui stesso a dire “il mio gusto cinematografico non è di origine cinematografica, ma figurativa. E non riesco a concepire immagini, paesaggi o composizioni di figure al di fuori di questa mia iniziale passione pittorica”.
C’era bisogno che qualcuno mostrasse questo Pasolini di cui si sa meno, ma che non può non conoscersi.
Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura. Ediz. illustrata
Stefano Roffi, Carrera Mauro
SILVANA EDITORIALE 821
VAI AL LIBRO- Genere:
- Cataloghi arte
- Listino:
- € 18.00
- Collana:
- Arte
- Data Uscita:
- 27/09/2021
- Pagine:
- 104
- Lingua:
- Italiano
- EAN:
- 9788836649815