La notte, il sonno, la morte e le stelle

È possibile superare il dolore e ritrovare la felcità dopo la morte del proprio marito, padre dei propri figli?

La notte, il sonno, la morte e le stelle è il ritratto di una famiglia e di una nazione in crisi.

Autrice del romanzo, edito da La Nave di Teseo,  è Joyce Carol Oates, la quale, nella sua carriera che dura da più di mezzo secolo, ha pubblicato più di 100 libri, includendo volumi di poesia, saggi, sceneggiature per il teatro e numerosi best seller. Un invidiabile catalogo. Molte delle sue opere hanno affrontato il tema della razza, della violenza e delle questioni sociali ed economiche americane. Come questa, del resto.

Hammond, Stato di New York. John Earle “Whitey” McClaren, ex sindaco repubblicano della città, editore, pubblicitario e patriarca di una famiglia di cinque figli, vedendo due poliziotti che stanno picchiando un uomo dalla pelle scura, accosta per intervenire. Salva una vita, ma viene scaraventato a terra e colpito a distanza ravvicinata con il taser. Entra in coma e poi muore.
La sua morte viene vissuta dalla famiglia con immensa tragicità, tanto che a essa seguono 650 pagine in cui la moglie, Jessalyn, e i suoi figli, dapprima perdono il controllo e poi intraprendono un percorso di imprevedibili trasformazioni.
Quanto alla moglie, la vedovanza la assedia, e “nell’assedio ha perso tutto”. È sonnambula, parla da sola e teme il telefono che squilla perché chi chiama, “non importa la voce, non sarà la voce”. Jessalyn è costantemente alla ricerca delle sue chiavi, del suo portafoglio, del lotto del cimitero di suo marito o di qualsiasi cosa per riempire il vuoto grandissimo che porta con sé.
I due figli maggiori, invece, sono intrappolati in matrimoni stantii e si automedicano con l’alcool o si sfogano con la violenza sia verbale che fisica. Il figlio più piccolo, invece, è il McClaren più complesso, un vagabondo artista affascinato dal suo stesso essere.

Ottocento pagine dove la morte è il collante che unisce le vite dei personaggi di un libro straniante, bellissimo e potente come è abituato a leggerne chi segue Joyce Carol Oates.