Corsa allo spazio. 1,2,3…Via!

“Quando ero bambina ero affascinata dalle stelle: non so quanti raffreddori ho preso per starle a guardare dal balconcino della mia stanza, rapita dal loro sfavillare e dal loro eterno esserci vicine, in un mutuo rapporto che io vivevo come una vera amicizia. Mi dispiaceva solo che fossero così lontane, perché se fossero state più vicine avrei potuto vederle meglio e magari toccarle”.

Già dalle prime righe introduttive Amalia Ercoli Finzi emoziona e seduce. Così “la signora delle comete” ci appare da subito meravigliosa.

Prima donna ingegnere spaziale a essersi laureata con lode, nel suo Corsa allo spazio. 1,2,3.. Via! , edito da Edizioni Dedalo, narra dal suo osservatorio privilegiato le prime tre grandi tappe dell’era spaziale. E lo fa in maniera del tutto originale, raccontando tra le righe di un libro appassionante i suoi aneddoti personali.

Madre di cinque figli, anzi di sei, dato che tra i suoi rampolli è sicuramente da menzionare la sonda “Rosetta”, ha scritto un libro che è la narrazione coinvolgente ed entusiasmante del lancio dello Sputnik, del primo uomo nello spazio e della conquista della Luna. Come questi eventi sono stati vissuti dall’autrice? E come gli stessi hanno inciso sulla sua carriera? A queste domande Amalia Ercoli Finzi riesce a rispondere in maniera brillante non dimenticando mai di parlare sia alle vecchie che alle nuove generazioni: le prime, non avendo vissuto questi episodi, ne possono apprezzare la grandezza e le seconde, invece, possono inquadrare le vere ragioni per cui tali avvenimenti hanno fatto la differenza.
Ma l’autrice si spinge oltre perché è quel tipo di donna che non s’accontenta mai di spiegazioni superficiali. “Si sarebbe potuto fare molto di più se le scelte dei grandi potenti della terra non fossero state ispirate da egoismi nazionali e da principi di esclusione o di emarginazione”.

Che donna! È la prima cosa che ci è venuta in mente ascoltandola al Salone del libro di Torino e leggendola. Una femminista antesignana, vulcanica e luminosa. Una sognatrice. Forse una visionaria? Forse. Ma certamente una ricercatrice che ha saputo con creatività, coraggio, lungimiranza e soprattutto passione spalancare le finestre che affacciano su un futuro migliore.