La libera scuola di Summerhill

Nel 1921 Alexander Sutherland Neill fonda a Dresda la Summerhill School, uno dei più significativi riferimenti mondiali di pedagogia libertaria. E del modello pedagogico applicato al suo interno parla in La libera scuola di Summerhill, uscito da poco in libreria, non a caso per Eleuthera Editrice.

In cosa consiste l’esperimento educativo di Neill? Potremmo riassumerlo così: ogni bambino o bambina, nel rispetto degli altri, ha il diritto di decidere quello che vuole fare. Non si tratta di una semplice scuola diurna, ma di una comunità educante in cui esprimere se stessi in totale libertà. Libertà, però, non significa licenza, quindi non può essere mai arbitrio, prevaricazione o egoismo.

La pratica educativa rinuncia a qualsiasi forma di disciplina, indirizzo, istruzione religiosa o ammaestramento morale. Non esistono gerarchie, i rapporti tra adulti e bambini sono paritari e questi ultimi non devono essere messi nelle condizioni di dover temere l’autorità.

Le lezioni sono facoltative e gli alunni liberi di scegliere cosa fare con il proprio tempo. Inoltre, all’interno della stessa classe spesso si trovano alunni di età diverse.

Ma c’è qualcosa di ancora più sorprendente e insolito: nelle frequentissime riunioni scolastiche gli allievi e il personale scolastico discutono insieme i problemi e insieme votano le leggi della scuola. Non solo. La sessualità infantile viene ritenuta condizione necessaria per lo sviluppo della personalità tanto che il tempo dedicato alla terapia dei bambini repressi è moltissimo.

Un modello d’insegnamento per noi, forse, sbalorditivo. Tanto che, man mano che lo si approfondisce, verrà inevitabile chiedersi: istruiti in questo modo saremmo stati più felici? Oppure saremmo, adesso, uomini più giusti? O, ancora, i nostri figli piccoli avrebbero la capacità di decidere per loro stessi senza nessuno che li indirizzi su una strada piuttosto che su un’altra?

Solo alla fine ognuno avrà la sua risposta. Del resto, Neill non mitizza, ma descrive il suo modello pedagogico in modo molto concreto, mettendone in luce tanto i risultati positivi quanto i fallimenti.