Il silenzio può ignorare, o addirittura, cancellare il passato, anche quando la memoria sembra perseguitarci?
No, perché non possiamo fare a meno del passato e non possiamo fare finta che la memoria non esista. Non possiamo dimenticare poiché, senza la memoria, il presente sarebbe mutilato. Dobbiamo aprire gli occhi e avere il coraggio di guardarla in faccia. Salvarla dall’oblio vuol dire salvare noi stessi. Un vero e proprio invito all’azione è quello di Belladonna di Daša Drndić, da poco pubblicato da La nave di Teseo.
Il protagonista di questo romanzo è Andreas Ban, uno psicologo e uno scrittore che, dopo essere stato liquidato come “nemico dello Stato” ed espulso dal suo incarico accademico, vive da solo, come un intellettuale emarginato, in un appartamento austero in un piccolo paese della Croazia.
Fortemente disilluso e sensibile agli eventi orribili del passato del suo Paese, segnato dalle atrocità della Seconda Guerra Mondiale, dai crimini di guerra commessi dai nazisti e dai fascisti Ustascia, e dai conflitti etnici degli anni ’90, Andreas è costretto a sopravvivere con una pensione irrisoria e a convivere con il suo corpo devastato dalle malattie, ma soprattutto con la sua depressione.
E mentre il mondo esterno, a cui non sente più di appartenere poiché immemore dei suoi errori, divora il suo mondo interno, il suo corpo avvizzisce. Andreas prova a recuperare la sua identità cercando di salvare almeno i ricordi più cari. Inizia, così, la faticosa e dolorosa rilettura della storia e della sua esistenza. «La gente accumula stupidaggini per ricordare, – racconta il protagonista nel romanzo – perché è più facile, non occorre alcuno sforzo, non servono passeggiate, paesaggi, conversazioni, profumi e contatti, non c’è tempo per questo mentre scorre la vita, che per la maggioranza per lo più gocciola. La gente mette in ordine in modo insulso i paragrafi della propria vita su mensole e pareti e di tanto in tanto en passant lancia loro un sorriso gelido e dice, restate lì, aspettatemi».
Belladonna è un romanzo che trova nella memoria la sua forza, poiché è l’unica che può condurci alla giustizia e alla verità. In questa storia, dove realtà e immaginazione spesso si confondono, quello che conta davvero è non dimenticare cosa ci rende umani: «Quando vedo l’altro, comprendo me stesso. – racconta Andreas, nella parte conclusiva del romanzo – Per comprendermi, per rispettarmi, devo rispettare l’altro, perché io sono l’altro. E la responsabilità verso l’altro è un valore umano fondamentale. Senza, saremmo dei mostri».
Belladonna
Dasa Drndic
LA NAVE DI TESEO
VAI AL LIBRO- Genere:
- Listino:
- € 22.00
- Collana:
- Data Uscita:
- 03/03/2022
- Pagine:
- 0
- Lingua:
- EAN:
- 9788834600443