Parliamo di un’importante campagna di visibilità della collana Le strade con Alice Di Stefano, direttore editoriale di Fazi Editore
In principio, o quasi, c’erano Le strade, la collana attorno alla quale è andata a crescendo Fazi Editore, casa editrice progettata e ideata a metà anni Novanta da Elido Fazi, economista e già Vice President dell’Economist.
Il primo titolo pubblicato all’interno della collana di narrativa, che venne lanciata nel 1997, fu A ovest di Roma di John Fante, a cui avrebbero fatto seguito poco dopo Quell’occhio, il cielo di Tim Winton, Eureka Street di Robert McLiam Wilson, La statua di sale di Gore Vidal, Sud di Colm Toibin e Amy e Isabelle di Elizabeth Strout.
Nel mese di maggio proprio Le strade sarà al centro di un’importante attività di visibilità che interesserà le librerie di tutta Italia. Non si tratta di una tradizionale campagna sconto, ma avrà come obiettivo quello di mettere in primo piano questa proposta letteraria.
Ne parliamo con Alice Di Stefano, direttore editoriale di Fazi Editore, con la quale ripercorriamo anche la storia della casa editrice romana.
Le strade è una delle prime collane attorno alla quale è nata e cresciuta la casa editrice Fazi. Vogliamo rapidamente ripercorrere i suoi successi?
Sì, Le strade è la nostra collana ammiraglia, la più rappresentativa e anche forse la più curata della casa editrice. All’interno di Le Strade ci sono libri molto letterari, spesso di autori vincitori di premi importanti come Pulitzer, Nobel e Booker Prize, ma raccoglie anche opere di autori esordienti, italiani e stranieri, che hanno sempre qualche particolarità. Per questo, Le strade, fin dall’inizio, è stata la nostra collana più importante. In realtà, quando nel 1994 è nata la casa editrice con la pubblicazione di L’arte poetica di Orazio, la collana si chiamava Le porte. È nel 1997, con A ovest di Roma di John Fante, che prese il nome che conserva anche oggi. L’idea era quella di impostare la collana in maniera un po’ diversa rispetto a prima. Le strade, così, ha accolto autori internazionali importanti come Winton, Toibin, Vidal, Strout, ma anche italiani come Manlio Cancogni, Carmine Abate, Filippo Tuena. Nel 1999, però, gli autori italiani confluirono in una nuova collana che si chiamava Le vele e che aveva una natura più sperimentale.
Oggi però, non è più così, perché gli autori italiani sono tornati nella collana, senza però che la collana perdesse il suo sguardo internazionale. Cosa è cambiato?
Nel 2008 ci fu il grande successo di Necropoli di Boris Pahor, un libro scritto in sloveno ma di un autore italiano, che segnò un vero e proprio cambiamento per la collana. Si decise così di reintrodurre autori italiani, purché letterari, e di partecipare, con loro, ai premi più importanti.
Il primo libro che ebbe successo da questo punto di vista fu L’ultima estate di Cesarina Vighy, che vinse il Premio Campiello Opera Prima e finì nella cinquina dello Strega. Da allora stranieri e italiani si sono alternati con regolarità, con una prevalenza dei primi, con successi come Olive Kitteridge di Elizabeth Strout, che poi vinse anche il Premio Bancarella in Italia, oltre, naturalmente, al Pulitzer. All’interno di Le strade negli anni hanno trovato casa autrici come Hilary Mantel, vincitrice del Man Booker Prize per ben due volte, oppure John Williams, con il suo Stoner, protagonista di una riscoperta internazionale nel 2012 partita proprio dall’Europa e a cui abbiamo contribuito anche noi grazie a questa ripubblicazione.
Infatti, oltre a importanti proposte letterarie contemporanee, in Le strade si possono trovare anche ripescaggi e riscoperte di autori internazionali dimenticati, a volte pubblicati per la prima volta in Italia. Tra le riscoperte, posso citare Elizabeth Howard con La saga dei Cazalet, che ha avuto grande successo, ma anche Rebecca West, Carmen Korn, Brigitte Riebe e Tove Ditlevsen, che è stato il caso internazionale del 2021. Questi libri sono stati pubblicati insieme ai grandi classici di Wilkie Collins, Machado de Assis, Angela Carter, Ivy Compton-Burnett e Elizabeth von Arnim. E ancora, nella collana vengono pubblicati anche poeti stranieri e italiani. Tra questi, ci tengo a ricordare Valentino Zeichen e Claudio Damiani.
Sul versante della narrativa italiana abbiamo pubblicato libri che hanno avuto molti riconoscimenti: anche Matteo Cellini ha vinto il Premio Campiello Opera Prima con Cate, io, mentre Sandro Frizzi con Sommersione è entrato nella cinquina dei finalisti. Molti di questi libri, come La figlia femmina di Anna Giurickovic Dato, sono stati anche tradotti all’estero. Inoltre, Le strade è anche la collana in cui vengono pubblicati autori molto amati, come Franco Faggiani e Desy Icardi. Negli ultimi due anni abbiamo curato molto l’opera di autrici di varie nazionalità, anche molto giovani, come per esempio l’esordiente Daisy Johnson, Sheng Keyi, Lily King, Vigdis Hjorth, Namwali Serpell, Cara Wall, Patricia Engel, il cui libro Paese infinito uscirà a maggio.
Quali sorprese ci riserverà la collana nei prossimo mesi?
In autunno proporremo il romanzo di un’autrice molto nota in Francia, Marie-Hélène Lafon. Si intitola Storia del figlio. È un libro piccolo, ma densissimo, che ripercorre un secolo intero attraverso una storia familiare molto delicata e ha la particolarità di essere costruito come un puzzle, in cui il lettore si deve orientare. Un romanzo molto affascinante. E ancora, proporremo l’edizione italiana di Patriots di Sana Krasikov, un’autrice americana di origini ucraine, che racconta una storia a cavallo tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Le strade sarà nelle prossime settimane al centro di un’importante attività di visibilità nelle librerie italiane, che saranno invitate ad accendere dei fari su questa collana e sulla sua proposta letteraria. Come si articolerà?
L’obiettivo è quello di rilanciare tutti i libri del catalogo di Le strade. Noi abbiamo cercato di scegliere titoli importanti che molti lettori conoscono, per esempio Eureka Street di Robert McLiam Wilson. Si tratta di libri che i lettori hanno molto amato, che collegano istintivamente a questa nostra collana. Tuttavia, l‘accento si porrà soprattutto sulle nuove uscite, perché sono quelle che aprono gli orizzonti verso diversi paesi nel mondo e questo mi sembra la cosa più importante, soprattutto in questo momento. Voci diverse, ugualmente letterarie. Si punterà l’attenzione sul tipo di ricerca editoriale che abbiamo sempre perseguito. Nella collana, come ho già detto, confluiscono diverse tendenze, anche del mercato editoriale. Abbiamo libri sperimentali che convivono con le saghe familiari più popolari, ma sono tutti ugualmente curati dal punto di vista linguistico. Dopo i successi che abbiamo avuto con altre collane come Darkside per i thriller e LainYA per la narrativa young adult, volevamo riprendere le fila delle nostra collana principale, quella che ci rappresenta di più. Quindi, proporre sì una selezione, ma anche invitare a riscoprire l’intero catalogo.
Dunque, da maggio in tutte le librerie italiane, vi invitiamo a mettervi in viaggio lungo Le strade di Fazi editore.
Potete ascoltare una versione audio della nostra intervista nel sesto episodio del nostro podcast magazine Indie – Libri per lettori indipendenti.