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Verso San Valentino: una, dieci, cento storie d’amore

9 febbraio 2019 | cristina
Verso San Valentino: una, dieci, cento storie d’amore

Una selezione di libri da leggere o regalare a San Valentino, per celebrare gli innamorati ma soprattutto l’amore, in tutte le sue forme letterarie

C’è chi è convinto che San Valentino sia una festa inventata dai fabbricanti di cartoline d’auguri e chi un’occasione, per le multinazionali, di vendere i dolciumi avanzati dalle feste natalizie. C’è chi pensa che gli innamorati debbano festeggiare ogni giorno dell’anno e chi vorrebbe non sentir nemmeno parlare di tali romanticherie preconfenzionate. Naturalmente, ci sono persone a cui piace avere un’occasione per uscire, andare a cena, ricevere un regalo, parlare d’amore.

Odi et amo – per citare il buon vecchio Catullo che se ne intendeva – un atteggiamento verso San Valentino che, in un certo senso, rispecchia anche quello nei confronti del sentimento stesso che viene celebrato. Qualunque sia la vostra opinione in merito, è indubbio che nell’immaginario collettivo il 14 febbraio sia diventato il giorno dedicato a una sorta di rituale collettivo. E si sa, gli esseri umani, volenti o nolenti, vivono di rituali.

Noi, dal canto nostro, pensiamo che anche San Valentino possa essere un buon pretesto per conoscere nuove storie, emozionarsi, sognare, soffrire e gioire. In una parola: leggere. Abbiamo, quindi, scelto alcune novità dai cataloghi degli editori PDE. Libri che raccontano una, dieci, cento storie d’amore, attraverso lo spazio e il tempo. E, ve lo promettiamo, in modi spesso inaspettati.

San Valentino in bianco e nero

Attraverso lo spazio e il tempo, dicevamo. Ecco quindi che iniziamo a parlarvi di libri ambientati nel passato, in bianco e nero, con la Storia a fare da sfondo. E Romanzo in bianco e nero è proprio il titolo del nuovo libro di Delia Morea, da poco uscito per Avagliano Editore. Si tratta, naturalmente, di un bianco e nero che allude al cinema di Vittorio De Sica, Ettore Scola, Michelangelo Antonioni. È forse per questo che il libro di Morea si apre con una frase di Antonioni:  «Io diffido sempre di ciò che vedo, di ciò che un’immagine ci mostra, perché immagino ciò che c’è al di là: e ciò che c’è dietro un’immagine non si sa». La storia d’amore e d’amicizia narrata è quella di tre giovani nella Roma degli anni ‘40: i cugini Carlo e Marcello e Rachele, una ragazza ebrea della quale sono entrambi innamorati. Li seguiamo attraverso la Seconda Guerra Mondiale e poi fino agli anni ‘70, e siamo testimoni dei loro sogni, progetti, delusioni, difficoltà, del loro amore tormentato. Tutto ciò che c’è dietro l’immagine di cui parlava Antonioni, trascritto in parole.

Continuiamo il nostro viaggio a ritroso nel tempo, con Madonna col cappotto di pelliccia di Sabahattin Ali. Pubblicato nel 1942, ma diventato un vero e proprio romanzo di culto in Turchia solo decenni dopo, è oggi riproposto da Fazi Editore. Sono gli anni ‘30 a Ankara. Il protagonista narrante conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, un uomo schivo, schernito da tutti, con un’esistenza mediocre. Ma a Effendi non sembra importare nulla delle umiliazioni subite e il suo collega si chiede spesso quale possa essere la ragione di vita di un uomo  dall’aspetto tanto insignificante. È lo stesso Effendi a raccontarglielo, attraverso un taccuino che gli consegna in punto di morte e che ci porta nella Berlino degli anni ‘20. Proprio qui, visitando un museo, il giovane Effendi si innamora del ritratto di una donna dal volto simile a quello della Madonna delle Arpie di Andrea del Sarto. Tornerà in quel museo moltissime volte per ammirare il dipinto, finché una notte, del tutto casualmente, si ritroverà di fronte, in carne e ossa, la donna del ritratto, Maria Puder. Sabahattin Ali, scrittore dissidente che venne ucciso nel 1948 al confine tra Turchia e Bulgaria durante la fuga verso l’Europa, ci racconta la storia di una travolgente passione, che ribalta in maniera rivoluzionaria i ruoli di genere.

Zelda e Scott, invece, si incontrano nel luglio 1918, durante un ballo del Country Club di Montgomery, Alabama. Quel primo incontro segnerà il punto di partenza di una delle coppie più straordinarie della storia della letteratura. In Caro Scott carissima Zelda, volume a cura di Jackson R. Bryer e Caty W. Barks pubblicato da La Tartaruga, le lettere tra Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda Sayre ci portano al centro di un grande romanzo d’amore, nato alla fine della prima guerra mondiale e capace di attraversare vent’anni di trionfi e tragedie, fino all’alcolismo per lui e alla malattia mentale per lei. Ma in mezzo c’è la meraviglia di una letteratura incantevole, l’allegra follia del successo, Parigi e la Costa Azzurra, Hemingway e Gertrude Stein, i parties e gli amici e una devozione reciproca che commuove.

Una dinastia di influenti banchieri che ricorda molto da vicino i Rothschild, una giovane donna di Vienna soffocata dalle convenzioni sociali imposte dalla famiglia, la Prima Guerra Mondiale alle porte. Ci spostiamo a Vienna, nel 1911. Natasha Solomons ci racconta la saga de I Goldbaum (Neri Pozza), mettendo al centro la storia di Greta, desiderosa di vivere la vita alle proprie condizioni ma costretta a sposare il cugino Albert per rafforzare il legame tra i rami austriaco e inglese della dinastia. La ragazza, quindi, si trasferisce in Inghilterra e si trova nella difficile situazione di “imparare” ad amare quel marito che non ha scelto. Ma le cose, a volte, funzionano in maniera inaspettata e proprio mentre Greta inizia ad assaporare la felicità, la famiglia si troverà su fronti opposti del conflitto e Greta dovrà scegliere da che parte stare. Un romanzo storico che riesce a essere un grandioso e complesso affresco del XX secolo e, al contempo, una struggente storia d’amore.

San Valentino a colori

Ritorniamo ai giorni nostri iniziando dal nuovo libro di Maura Chiulli, scrittrice, poetessa, performer e mangiafuoco. Un’artista a tutto tondo che da anni si espone in prima linea nella lotta alle discriminazioni di genere e per il diritto alla libertà di amare. E di amore – anzi, dell’incapacità di gestire un sentimento per definizione irrazionale e incontrollabile – si parla anche nell’intenso e doloroso Nel nostro fuoco, uscito per i tipi di Hacca. ll suo protagonista è Tommaso, uomo anaffettivo, metodico, abitudinario, che reitera giorno dopo giorni gli stessi gesti. Ma una notte incontra Elena, una “donna drago” che si esibisce come mangiafuoco, e tutto cambia. Elena è positiva, solare, spontanea, così diversa da lui. I due sviluppano un legame tanto puro e profondo da sbloccare l’emotività di Tommaso. Dalla loro relazione nasce Nina. Ma la bambina non parla, non li riconosce e di fronte alla necessità di affrontare l’autismo della figlia, Tommaso rialza quel muro che sembrava crollato. E ancora una volta, nell’amore dovrà trovare la risposta.

Cambiamo genere e tono, consigliando un titolo che, in occasione di San Valentino, potrebbe sembrare una provocazione, ma dimostra quanto il tema dell’innamoramento possa essere declinato con intelligenza, allontanandosi dai soliti cliché per diventare “altro”. Come nel caso di I love Dick della filmmaker Chris Kraus, libro autobiografico di culto uscito recentemente in tascabile per BEAT edizioni, in cui un’infatuazione fisica diventa lo spunto da cui partire per una graffiante e consapevole analisi sociale. La struttura è quella di un romanzo epistolare dal tono fortemente satirico, che si trasforma via via in un sovversivo saggio di teoria culturale. Al centro della storia, Chris e il marito Sylvère, docente universitario molto più grande di lei. I due non hanno più rapporti fisici, ma la loro intesa intellettuale è molto forte. Durante una cena con l’affascinante critico Dick, collega di Sylvère, Chris comincia a provare una forte attrazione nei suoi confronti, che pensa sia ricambiata, e non esita a rivelarlo al marito. Inizia così una sorta di gioco condiviso con Sylvère, un progetto artistico che consiste nella stesura di una serie di lettere d’amore indirizzate a Dick, nella costruzione di un’ossessione. La storia di un desiderio che Kraus trasforma in una riflessione sui rapporti di potere tra generi, anche attraverso una lucida critica del linguaggio.

La complessità delle relazioni è invece al centro di  Cuore Matto di Maria Venturi. A tre decenni da L’amore si impara, la giornalista ha raccolto l’esperienza accumulata in anni di posta del cuore, quel “filo diretto” con lettrici e lettori che le ha permesso di venire a contatto con moltissime situazioni diverse. Qui prova a disinnescare vecchi luoghi comuni, cercando risposte sincere e funzionali agli interrogativi sentimentali che ci affliggono. Una riflessione sull’amore che, sì, rimane sempre lo stesso, ma si deve adattare al mondo che cambia, così come le relazioni e le persone. E allora ecco i nuovi mantra per vivere serenamente la vita di coppia, accettando diversità e difetti dell’altro, nella misura in cui siano compatibili con i nostri. Il libro, uscito questa settimana per Solferino, è una lettura perfetta per San Valentino.

San Valentino in versi

San Valentino, odi et amo, dicevamo nell’introduzione. E che cosa c’è di meglio se non regalare una nuova edizione de Le Poesie di Gaio Valerio Catullo, nell’audace traduzione con testo a fronte di Guido Ceronetti, poeta, filosofo, scrittore, giornalista, traduttore e drammaturgo scomparso nel 2018. Una versione, apparsa per la prima volta nel 1969 e ripubblicata proprio il 14 febbraio da Adelphi, che Ceronetti non ha cessato di perfezionare nei decenni successivi. Ne è risultata una poesia d’amore passionale e contemporanea dal punto di vista sonoro, contro il manierismo scolastico che ha sempre tenuto in ostaggio il grande poeta latino. E così, aspramente criticato dai filologi “puristi”, Ceronetti ha svelato l’anima dionisiaca e anarchica di Catullo.

E l’importanza di ritornare a vedere la poesia come qualcosa di vivo, attuale, in grado di parlare di ogni cosa – esattamente come la musica –  è da sempre al centro della ricerca letteraria di Franco Marcoaldi. Nella nuova edizione rivista e ampliata del suo canzoniere Amore non amore, appena uscita per La nave di Teseo, l’argomento è ovviamente l’amore in tutte le sue declinazioni. Quello sentimentale, carnale, tormentato, distruttivo, sereno, felice, che arde o che si è spento. Quello per chi è rimasto o chi non c’è più. Sacro o profano. L’amore e quello che può sembrare il suo contrario. Cento modi per vivere questo sentimento che sembra governare le nostre esistenze, in cento poesie, molte delle quali inedite, che raccontano l’animo umano attraverso la musicalità pulita dei versi di Marcoaldi.

E se parliamo di poesia d’amore, non possiamo che citare uno degli editori che, più di tutti, ha celebrato questa forma d’arte negli anni. Parliamo, naturalmente, di Passigli, che nel suo catalogo presenta intramontabili raccolte in versi dei più grandi poeti del ‘900. Da I versi del capitano di Pablo Neruda alle Poesie d’amore di Fernando Pessoa. E ancora i versi appassionati di García Lorca, Marina Cvetaeva, Aleksandr Blok, William Butler Yeats e tanti altri, nei quali la sfera sentimentale e romantica si lega in maniera indissolubile alla più alta letteratura. Non volendo scegliere tra tanti capolavori, abbiamo deciso di regalarvi, da qui a San Valentino, una poesia al giorno da queste opere. Scopritele sul nostro profilo Facebook.