Indietro

Viaggio sentimentale

Viktor Šklovskij

Viaggio sentimentale

Avete presente Viktor Šklovskij? Il grande teorico della letteratura? L’autore dell’ineguagliabile Teoria della prosa, apice del formalismo russo? Lui, il teorico dello straniamento, lo zio di tutti gli strutturalisti, nume di ogni narratologo, delizia di ogni studente di letteratura minimamente innamorato della propria materia?

Ebbene, il pelatissimo amico di Majakovskij, oltre che di strutture narrative era anche un esperto di mezzi corazzati, eroe di guerra su più fronti, nonché membro dei Socialisti Rivoluzionari. E mal gliene incolse perché il potere bolscevico, nel fare repulisti di tutti i gruppi gruppetti gruppuscoli e partiti che avevano partecipato all’abbattimento dello zarismo, a un certo punto, nel 1922, volse le sue attenzioni anche ai Socialisti Rivoluzionari.

Il buon Viktor scappa dalla Russia e se ne va in Finlandia e a Berlino. La storia di quei giorni, Šklovskij la racconta nell’imperturbabile romanzo / memoir Viaggio sentimentale (Adelphi), monumento allo straniamento a dispetto del titolo, testimonianza puntuale e spietata di un’epoca senza pietà.