Primo episodio di una nuova stagione di Letture d’estate. Partiamo, naturalmente, con i libri di genere. Thriller, gialli, horror!
È arrivata prepotentemente l’estate e abbiamo il sospetto che ve ne siate accorti tutti. Con il caldo infernale, torna anche la voglia di lasciare il caotico incubo urbano quotidiano. Magari, a favore di altri incubi, quelli su carta, in grado di esorcizzare le nostre paure, farci riflettere sul mondo in cui viviamo e, soprattutto, intrattenerci. Che poi è quel che conta, in certi casi.
Ecco perché questo primo episodio di Letture d’estate, la nostra rubrica stagionale in cui vi consigliamo alcune novità da leggere durante le vacanze, è dedicata ai libri di genere. Thriller, gialli, horror. Uscite da brivido targate PDE che, speriamo, possano farvi dimenticare la calura estiva.
Operazione paura!
«A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce» è dedicato L’incendiaria di Stephen King. Il più grande maestro vivente dell’orrore non ne fa mistero: senza l’influenza delle opere della scrittrice americana, non sarebbe lo stesso autore di oggi. La “maestra” del “maestro”, in sostanza.
Shirley Jackson è stata recentemente riscoperta dal grande pubblico dopo l’ottima serie di Netflix tratta da L’incubo di Hill House, adattata liberamente da Mike Flanagan, ma rimasta sorprendentemente fedele allo spirito del libro originale. In Italia, le sue opere sono pubblicate da Adelphi e, tra storie brevi ma densissime come La lotteria e romanzi dall’intreccio particolarmente ingegnoso come Abbiamo sempre vissuto nel castello, c’è veramente l’imbarazzo della scelta per gli appassionati del brivido.
Il piccolo e agile libro che vi consigliamo qui, uscito da pochissimi mesi, sembra particolarmente adatto al periodo estivo. «Il mondo di Shirley Jackson in miniatura» lo descrive l’editore, e non c’è sicuramente descrizione più calzante. La ragazza scomparsa racchiude tre preziosi racconti ispirati al quotidiano: nel primo, che dà il titolo alla raccolta, una giovane scompare da un campeggio estivo; in Viaggio con signora, un bambino si trova nella cabina di un treno con una donna ricercata; in Incubo la consegna di un pacco si trasforma in una vicenda surreale.
Passiamo così da questa a un’altra storia bizzarra. Un appassionante mistero filologico di cui vi abbiamo già parlato (qui l’articolo dedicato), perfetto per intrattenervi durante le sere d’estate. Coinvolge Bram Stoker, un Dracula diverso dal solito e uno zelante scrittore islandese di nome Valdimar Ásmundsson. È lui l’autore di Makt Myrkranna, titolo della traduzione islandese del capolavoro del gotico – decisamente più pulp e erotica – pubblicata a puntate sulla rivista Fjallkonan nel 1900.
L’edizione italiana, intitolata I poteri delle tenebre (Carbonio), contiene un’interessantissima introduzione critica di Hans Corneel de Roos, ricercatore che per primo si accorse che il testo islandese, con tanto di prefazione dello stesso Bram Stoker, presentava enormi differenze di trama, struttura e intreccio rispetto all’opera originale. Ma quale rapporto lega Makt Myrkranna a Dracula? Bram Stoker è stato davvero coinvolto? Si tratta di una riscrittura di Ásmundsson o della traduzione di una stesura differente di Stoker? Non vi resta che leggere il libro.
Altro giro, altro classico della letteratura gotica. Il romanzo che H.P. Lovecraft definì «un enorme passo nell’evoluzione del racconto d’orrore» dove «la paura viene tolta dal reame del convenzionale». Stiamo, naturalmente, parlando di quel Melmoth l’errante, scritto dal reverendo Charles Robert Maturin, che ha influenzato e continua a influenzare l’immaginario fantastico da quasi duecento anni.
L’ultima a essersi lasciata ispirare è stata Sarah Perry, autrice di La maledizione di Melmoth (Neri Pozza), che ha firmato la prefazione di questa nuova edizione uscita per Beat. Il libro di Maturin riprende a sua volta il mito tradizionale dell’ebreo errante e il Faust di Goethe nel rappresentare la lunghissima peregrinazione di un uomo che, per poter vivere più a lungo, ha venduto la propria anima al diavolo. Per averla indietro prima di morire, dovrà trovare qualcuno interessato a stringere lo stesso patto.
I blockbuster del thriller
Vi abbiamo parlato di riscritture, traduzione, libri in cui riecheggiano echi di altre opere. Spesso le grandi storie evolvono, si trasformano, passano di penna in penna. È sicuramente il caso di questo Carvalho. Problemi di identità, pubblicato da SEM. È scritto da Carlos Zanón, a cui gli eredi di Vázquez Montalbán, morto nel 2004 a Bangkok, hanno affidato il compito di far rivivere il suo personaggio di maggior successo, Pepe Carvalho. E a tradurre c’è nientemeno che Bruno Arpaia.
In questa nuova avventura, Pepe Carvalho si ritrova diviso tra Barcellona e Madrid. Ha perso la testa per la moglie di un politico e non pensa ad altro. Nel frattempo, si trova alle prese con tre casi differenti: la scomparsa di una prostituta, l’omicidio di una nonna e della sua nipotina e la vicenda di un ragazzino vittima di bullismo. C’è una sola cosa da fare, soprattutto se si è in vacanza: spegnere il cellulare, rintanarsi in un posto isolato e iniziare a leggere!
Anche il nuovo libro di Guillaume Musso si presta particolarmente a essere letto in un luogo isolato. Sarà l’ambientazione su un’isola, sarà che il protagonista, lo scrittore di successo Nathan Fawles, come un novello Salinger, si è ritirato dalle scene e non vuole vedere più nessuno, men che meno la stampa. E nessuno sa il perché. Un vero e proprio mistero, che la giovane giornalista svizzera Mathilde Monney è decisa a risolvere. Ma quando arriva sull’isola dove vive Fawles, sulla spiaggia viene rinvenuto il cadavere di una donna mutilata e questo strano mistero editoriale finisce per trasformarsi in un giallo. In realtà, La vita segreta degli scrittori (La nave di Teseo) è un libro atipico: oltre a essere un thriller incredibilmente appassionante e ricco di riferimenti letterari, porta avanti una brillante riflessione sul mestiere dello scrittore.
Da un’isola sperduta torniamo in Italia, sul Lago di Como, e subito dopo andiamo in Florida. Proprio qui sono ambientate le due nuove investigazioni di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, raccontate da Jeffery Deaver nel volume Promesse (Solferino). E si sa, chi dice thriller, soprattutto se scacciapensieri, dice Deaver. È impossibile che non abbiate letto almeno un suo romanzo o visto un film tratto da una sua opera (Il collezionista di ossa?). Nel primo racconto Lincoln e Amelia sono in luna di miele, ma questo non impedisce certo loro di portare avanti una vera e propria investigazione. Nel secondo vengono coinvolti nel caso di un aereo inabissato nell’Oceano Atlantico.
Michael Harvey è, invece, autore di sette romanzi che hanno scalato le classifiche di vendita negli Stati Uniti. I diritti del suo Brighton, pubblicato nel 2017, sono stati acquistati dai produttori di The Departed. Ora, Harvey è tornato in libreria con un nuovo romanzo molto apprezzato da autori come Stephen King, John Grisham e Lee Child.
Ambientato come il libro precedente nella Boston fumosa degli anni ‘70, Pulsazione (Nutrimenti) arricchisce il thriller urbano con elementi fantascientifici e soprannaturali in maniera originale e inaspettata. Il protagonista è un ragazzo di sedici anni come tanti, Daniel Fitzsimmons. Forse non proprio come tutti i suoi coetanei, perché Daniel ha dei poteri. Conosce alcune cose prima che accadano. A cosa sia dovuto, non lo sa nessuno, ma un bizzarro scienziato che Daniel incontra per uno strano caso del destino, vaneggia di particelle, energia, poteri della mente umana.
Quando il fratello Harry, promessa del football di Harvard, viene ucciso, Daniel si ritrova coinvolto direttamente nell’investigazione sulla sua morte. È stato descritto come «Stranger Things incontra The Departed» e 21 Laps Entertainment, tra i produttori della serie originale di Netflix, si è già accaparrata i diritti del romanzo, affidando la stesura dell’adattamento alla sceneggiatrice Jessie Nickson-Lopez. Insomma, Pulsazione ha tutti gli ingredienti per essere un grande successo.
Il Palazzo si tinge di noir
Il giallo parlamentare vanta pochi titoli, ma memorabili. La Prima Repubblica ebbe il rutilante Elementare, signor Presidente firmato a quattro mani da Laura Grimaldi e Marco Tropea. La Seconda Repubblica trova ora il suo Conan Doyle in Pino Pisicchio, giornalista e politico di lunghissimo corso. Dopo una ventina abbondante di saggi e memoir, Pisicchio ha infatti affidato a Passigli Editori un thriller, Il collezionista di santini, che si svolge per l’appunto tra segreterie di partito e aule parlamentari, studi televisivi e redazioni di quotidiani proprio in quel 2014 che vedrà la fine della Seconda Repubblica.
I cadaveri sono ben due: quello di un potente politico, sicuro vincitore delle imminenti primarie del suo partito, e quello dell’influente conduttore televisivo arruolato per contrastare l’emergente di cui sopra. Intanto, nuovi barbari affilano le armi e si preparano a dar vita alla Terza Repubblica. Nessuna lettura “a chiave” è autorizzata, ma ogni lettore si regolerà come crede. Intanto, il divertimento è assicurato.
E chi ne sa di più di giochi nelle stanze di potere di Michael Dobbs, creatore di House of Cards? Lo scrittore britannico ha iniziato una nuova saga con protagonista Harry Jones, parlamentare ed ex militare pluridecorato. Il primo volume, Il giorno dei Lord è uscito l’estate scorsa per Fazi Editore, mentre il secondo è una novità da correre a comprare il libreria.
Il titolo ben poco rassicurante è Attacco dalla Cina. L’attacco è, ovviamente, di natura cibernetica, ma capace di scardinare il sistema finanziario, distruggere l’autorevolezza degli avversari a colpi di fake news e gettare il mondo occidentale nel caos. Per questo motivo, il primo ministro britannico, la presidente americana, il premier russo e il nostro Harry Jones si sono riuniti in gran segreto in un castello scozzese. Come finirà?
La pelle del lupo, ultima novità della collana “La metà oscura” di Edizioni del Capricorno, sembra tutto tranne che un thriller politico. Anzi, in un certo senso, anche se ambientano nel torinese, l’appassionante romanzo di Fabio Girelli si avvicina più a un Southern Gothic americano (alla True Detective, per intenderci) in cui il folklore locale si mescola con la trama criminale, per creare un mistery ad alta tensione.
Il vicequestore Andrea Castelli si troverà a indagare su una pelle di un camoscio appesa in pieno centro a Torino, collegata a una serie di cadaveri mutilati trovati nei boschi e a un cold case ancora irrisolto. Tuttavia questa indagine, che inizia nelle Valli di Lanzo, porterà Castelli fino a Roma, in Vaticano, a frugare negli affari della più importante banca pontificia. Come si dice? Tutte le strade portano al Palazzo?