Sanmao, al secolo Chen Mao Ping, nasce a Chongqing nel 1943. A sei anni si trasferisce Taiwan. A venti è a Madrid per un breve periodo, per poi andare in Germania e tornare in Spagna a ventisei anni. A trentuno, dopo aver visto una foto del deserto in un numero di National Geographic, decide di stabilirsi nel Sahara per sei anni. Ma ancora non si ferma. Raggiunge le Isole Canarie, viaggia attraverso l’America centrale e meridionale e, infine, torna a Taiwan.
La grande scrittrice, dalla nascita fino al suicidio avvenuto nel 1991, è stata sempre in movimento, alla ricerca di una «libertà lontana, lontana come l’aria», in un periodo in cui era più unico che raro, per una donna cinese, vivere una vita totalmente indipendente.
Sanmao, invece, ha sempre fatto ciò che desiderava, ha attraversato più di cinquanta paesi, vissuto mille avventure, si è innamorata follemente. E sebbene sia passata attraverso esperienze tragiche che l’hanno segnata profondamente, è stata di ispirazione per più generazioni di ragazze cinesi. La sua vita fuori dagli schemi e i ruoli imposti dalla società è raccontata in venti opere di culto.
Nel suo primo libro, pubblicato per la prima volta nel 1976 ma mai arrivato in Occidente (fino a ora), Sanmao parla di una delle sue esperienze di vita più straordinarie e preziose: quei sei anni passati nel Sahara insieme al marito Jose Maria Quero y Ruiz, venuto tragicamente a mancare nel 1979. Un’opera a metà tra memoir della sua toccante storia d’amore con Jose e reportage di viaggio, in cui la scrittrice approfondisce cultura e tradizioni dei popoli locali e racconta ciò che ha visto, con stile immediato e sincero.
Oggi, La nave di Teseo + dà la possibilità ai lettori italiani di scoprire finalmente la voce unica di Sanmao, portando la sua prima memorabile opera nelle librerie con il titolo Un granello di sabbia caduto dal cielo. Diario del Sahara.