Ogni vita è un romanzo, ma ci sono vite più romanzesche di altre. Soprattutto, ci sono momenti in cui ci si gioca la vita, in cui bisogna decidere una volta per tutte. Victoria Shorr ha deciso di raccontare L’ora del destino (SEM) di tre donne che hanno dovuto fare scelte impossibili, accettando di pagare un prezzo altissimo per la propria libertà.
Jane Austen in miseria, senza un tetto, pressoché alla fame, riceve una risolutiva proposta di matrimonio. Il problema è: accettare non significherà rinunciare a tutte le storie che le si agitano nel cervello e nella penna, dover abdicare alla propria imperiosa vocazione? E Mary Godwin in viaggio per l’Europa e l’Italia col suo amatissimo poeta Percy Bysshe Shelley? Ancora sedicenne ha accettato di rinunciare a ogni sicurezza e rispettabilità e dopo otto anni non rimpiange un solo momento della sua vita raminga. Solo, non ha fatto i conti con il mare in tempesta e con la spericolata incoscienza di Percy. Anche Giovanna d’Arco deve scegliere, salvarsi la vita abiurando o seguire le voci che l’anno guidata fino ai campi di battaglia e a questo oscuro carcere e accogliere le fiamme del rogo senza paura.