Una storia d’amore, cos’altro, trattandosi di Federico Moccia? E la storia d’amore de La ragazza di Roma Nord, come tutte le storie di Federico Moccia, è pensata, è scritta, è narrata per catturare il lettore (la lettrice?) e non mollarla fino allo scioglimento.
Se poi pensate che la storia sembra nata dalla fantasia di un Eric Rohmer capitolino (chi ricorda La femme de l’aviateur?) con un lui che incontra una lei assai conturbante in treno ma lascia perdere perché sta correndo dal suo amore. E una volta arrivato da suo amore scopre che il suo amore non è più tale. E allora decide di ritrovare la ragazza del treno, di cui sa solo che è di Roma Nord…
E se pensate anche che Federico Moccia ha chiamato a raccolta i suoi lettori, invitandoli a scrivere un racconto di 6.000 battute sullo stesso tema e selezionandone otto che hanno visto “entrare” il proprio contributo nel romanzo… Se pensate a tutte queste strane cose, non potrete che farvi sedurre da La ragazza di Roma Nord. Edito, va da sé, da quel covo di inventori e innovatori editoriali che risponde al nome di SEM.