Si parte ovviamente dalla considerazione che chi frequenta il sito o le pagine social di PDE non appartenga alla schiera largamente maggioritaria di analfabeti e semianalfabeti a diverso titolo funzionali che popolano la nostra poco ridente penisola. Si suppone che i pienamente alfabetizzati che frequentano queste pagine vantino un buon numero di amici e parenti a loro volta a proprio agio con la parola scritta e tutto ciò che essa di volta in volta narra, descrive, enuncia. Gente che ama fare e ricevere libri in regalo, tanto per dire. Gente che sarebbe solo felice di trovare sotto l’albero di Natale il nuovo libro di Giulio Ferroni, L’Italia di Dante, appena pubblicato da La nave di Teseo.
E come dar loro torto? Più di mille pagine di luoghi, personaggi, storie, andirivieni dal Duecento a oggi e ritorno, da Firenze a Siena, da Montaperti a Roma, da Scilla e da Cariddi a Ravenna, correndo di pagina in pagina, di terzina in terzina e di verso in verso su e giù per la Penisola e per la Divina Commedia in compagnia di Dante Alighieri e, novello Virgilio, del gran critico e ottimo prosatore Giulio Ferroni. Il quale ce la mette davvero tutta per costruire questa vivida mappa dantesca raccontando i luoghi com’erano e un po’ anche come sono, raccontandoci un’Italia non ancora tale politicamente ma già consapevole di sé per lingua e cultura e litigiosità.
Quindi procuratevi un bel foglio di carta da regalo, un nastro dorato, un biglietto augurale e una o più copie de L’Italia di Dante, non vi mancherà a chi farne dono. A cominciare da voi stessi.