Assegnati i Premi Napoli 2019. Gian Piero Piretto vince nella saggistica e Nanni Cagnone nella poesia
Dobbiamo confessare una cosa. PDE ama tutti i libri di tutti gli autori pubblicati da tutti gli editori che a PDE si affidano per la promozione, e li promuove con equanime attenzione, dedizione e cura. Va da sé.
Però, quando arriva la notizia che un libro come Quando c’era l’URSS di Gian Piero Piretto (l’editore è Raffaello Cortina) ha vinto il Premio Napoli per la saggistica, la soddisfazione va alle stelle. Perché amiamo tutti i libri che promuoviamo, ma qualcuno, è umano, lo amiamo in modo particolare. Il tema, il tono, lo stile, l’apparato iconografico, la “confezionatura” del libro tutto intero, fanno di Quando c’era l’URSS un libro perfetto, un oggetto perfetto, un piacere per il tatto e gli occhi, una festa per l’intelligenza e una straziante testimonianza da una delle pagine insieme più esaltanti e tragiche della storia.
Ma a questo punto tanto valga leggere le considerazioni con le quali la giuria tecnica ha deciso di attribuire al libro di Piretto il Premio Napoli 2019 per la saggistica:
Gian Piero Piretto viene selezionato dalla giuria tecnica per avere rappresentato la storia culturale dell’Unione Sovietica nella molteplicità delle forme attraverso le quali si espresse, senza tralasciarne alcuna: dalla letteratura al cinema, dalla fotografia alla radio; dalla pittura alla scultura; dall’architettura alle scienze; dalla pubblicità commerciale alla propaganda; dalla moda alla gastronomia; dalla musica colta alle canzoni popolari.
Attraverso una capillare ricerca delle fonti ed un apparato iconografico di rara bellezza, Piretto, nel suo libro Quando c’era l’URSS, ci offre un perfetto saggio antropologico sull’homo sovieticus, privo di ogni giudizio precostituito, condotto con profonda pietà per le vittime e grande attenzione per i protagonisti di un’esperienza storica che comunque la si voglia considerare, ha rappresentato e continua a rappresentare un evento della Storia con cui è impossibile non confrontarsi.
E perché la soddisfazione sia massima, arriva anche la vittoria di un grande scrittore come Nanni Cagnone, che si aggiudica il Premio Napoli per la poesia con la raccolta Le cose innegabili, edito da un altro editore PDE: il più che benemerito Avagliano, che, recuperando e scoprendo, continua il suo prezioso lavoro di scavo nella modernità e nella contemporaneità letterarie del nostro Paese.