Firenze è certamente una città che conserva svariate meraviglie artistiche e architettoniche, ma probabilmente la cupola di Brunelleschi è la più stupefacente. Impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte alla grande copertura della crociera del Duomo di Firenze, che sembra sfidare le leggi della fisica ed è visibile da ogni angolo panoramico della città.
All’epoca della costruzione, iniziata nel 1420, era la più grande del mondo e rimane, a tutt’oggi, la più grande mai realizzata in mattoni, conservando la sua importanza capitale nello sviluppo dell’architettura europea.
Nell’anno in cui ci celebrano i 600 anni dall’inizio dei lavori di costruzione, il filosofo Sergio Givone, membro del consiglio dell’opera del Duomo, ci porta con sé in un viaggio indietro nel tempo, nella Firenze dei Medici. Il tentativo è quello di ricostruire la travagliata storia della cupola diventata non solo il simbolo del Rinascimento, ma anche un monumento all’ingegno umano.
Fra cielo e terra è un romanzo in cui il gusto del racconto e il rigore della divulgazione storico-scientifica si incontrano per ripercorrere la storia del genio tormentato di Filippo Brunelleschi, dei suoi rapporti complessi con il figlio, delle difficoltà dell’impresa, delle rivalità politiche e artistiche. Una storia in cui il destino di Brunelleschi si incrocia con quello di artisti come Masaccio, Donatello, Arnolfo di Cambio e Lorenzo Ghiberti. Tutto il Rinascimento, o almeno lo spirito temerario e eroico dell’epoca, sembra racchiuso tra le pagine di Fra cielo e terra.