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Cronache napoletane

Jean-Noël Schifano

La lunga storia d’amore di Jean-Noël Schifano per Napoli – lunga quasi come una vita e degna di un novello Stendhal – si arricchisce di un nuovo capitolo. Si chiama Cronache napoletane il libro che lo scrittore, critico, docente, direttore di prestigiose collane editoriali e di altrettanto prestigiosi musei ha appena pubblicato da Colonnese. Un libro stendhaliano se mai ce ne fu uno così imparentato con quei reportages, quei racconti, quei saggi che andranno a comporre le postume Chroniques Italiennes.

Sei racconti, sei storie nere e vere tra il XV e il XVIII secolo, sei scandali riportati alla luce da documenti e memorie delle famiglie più illustri dell’aristocrazia partenopea, è questa infatti la materia alla quale si applica la penna dello scrittore franco-siciliano. Il primo dei protagonisti è forse anche il più famoso, quel Carlo Gesualdo da Venosa principe di nobile lignaggio ma re dei madrigalisti, compositore sommo, nonché assassino per gelosia della moglie Maria d’Avalos e del suo amante Fabrizio Carafa. Ma non manca Masaniello, prototipo dei tanti capipopolo ubriacati dal potere e travolti dallo stesso popolo che li aveva espressi e che loro avevano difeso e poi tradito, non manca neppure la storia del convento di Sant’Arcangelo a Baiano – già narrata proprio da Stendhal – e della follia erotica e sacrilega che travolse le monache là rinchiuse fino a far decidere le autorità per la chiusura d’imperio del convento.

Di storia in storia, tra sodomiti suppliziati, amanti massacrati, serve assassine e padrone assassinate, si svolge questa galleria di truci passioni, riscattate dalla solare, incoercibile passione per Napoli di Schifano.