Cinque libri per celebrare la Giornata Internazionale della Donna
Le storie delle donne sono tante e diverse. Da alcune possiamo trarre ispirazione, altre rappresentano un monito. A volte raccontano ingiustizie sociali, denunciano molestie e violenze, a volte riportano le piccole discriminazioni di tutti i giorni. Oppure, semplicemente, ci parlano della difficoltà di uscire dagli schemi, rompere gli stereotipi. Sono storie di ampio respiro che abbracciano generazioni, o piccoli frammenti di realtà quotidiana.
Ogni anno, l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna come un momento di rievocazione di lotte e conquiste sociali, economiche e politiche del passato, di rivendicazione della parità di genere e di riflessione. Ed è proprio per stimolare oggi la riflessione che vogliamo consigliarvi cinque libri che raccontano storie di donne, scritti da donne.
Che si tratti di cronaca o fiction poco importa, ognuno di questi libri esplora un aspetto diverso dell’esperienza femminile nella società contemporanea. E per questo, le storie di queste donne sono anche un po’ nostre, perché il senso ultimo della Giornata Internazionale della Donna è quello di fare fronte compatto – qualunque sia la propria identità di genere – nel lottare per la parità e l’uguaglianza.
Coraggiose a cura di Silvia Gavino, Cairo Editore
Uscito proprio in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Coraggiose. Storie di donne che non smettono di combattere si ispira a una rubrica di grande successo del settimanale F, dedicata al racconto del coraggio femminile in ogni sua forma.
Il libro, curato dalla giornalista Silvia Gavino e con la prefazione della direttrice di F Marisa Deimichei, raccoglie le testimonianze in prima persona di queste combattenti che hanno deciso di rompere il silenzio di fronte agli abusi, le violenze, le difficoltà. Donne di tutte le età, che hanno affrontato l’impensabile e sono riuscite a rialzarsi, talvolta riconoscendo che da sole non potevano farcela. Hanno chiesto aiuto e ora possono dare la forza ad altre per reagire.
C’è ad esempio Giovanna, che ha dovuto prima affrontare la morte della figlia, uccisa dal marito per vendetta, poi il giudizio della comunità che la accusava di non essere stata una “brava moglie”. Lidia, aggredita da un uomo che diceva di amarla. Jessica, costretta a prostituirsi. Eugenia, che fa la preside in una scuola di un quartiere a rischio di Napoli. Luana, che prova a strappare i giovani dalla morsa dell’eroina.
Queste sono solo alcune delle trenta testimonianze di donne che hanno scelto di combattere sia per loro, che per le altre, facendo sentire la loro voce.
Il giorno mangia la notte di Silvia Bottani, SEM
Naima, la protagonista di Il giorno mangia la notte, è una giovane italiana di origine marocchina. Anche lei è una combattente. Lo è per carattere e forse per questo pratica la kick boxe. Lo è perché vive in una città, Milano, città in pieno mutamento e, suo malgrado, si trova al centro del conflitto sociale. Lo è perché è alla ricerca della sua identità.
La vita di Naima si incrocerà con quella di Stefano, praticante avvocato e militante neofascista di buona famiglia che si allena nella sua palestra, e di Giorgio, padre fallito del giovane, un borghese dipendente da gioco e alcool che un giorno aggredisce e deruba la madre di Naima.
È una storia complessa, dura e sfaccettata, quella che racconta Silvia Bottani nel suo esordio letterario pubblicato da SEM. Complessa come lo è la vita vera e anche Milano, quarta protagonista del romanzo. «Un melò con i guantoni» scrivevamo nella nostra rubrica Un libro al giorno, per presentarvi il primo libro promosso dal progetto Luci a Galifos (ne abbiamo parlato QUI).
Il silenzio dell’acciuga di Lorena Spampinato, Nutrimenti
Potremmo certamente definire Il silenzio dell’acciuga, pubblicato da Nutrimenti, un romanzo di formazione, ma si tratta di un’etichetta spesso insufficiente a rendere tutte le sfumature. Perché per le giovani donne crescere e scoprire se stesse può essere più un dolore che una scoperta, soprattutto quando questo avviene in una società abituata a considerare le femmine come proprietà ed entità subordinate.
Con il racconto della crescita di Tresa, ragazzina alle soglie dell’adolescenza, la scrittrice catanese Lorena Spampinato ci porta nella Sicilia patriarcale degli anni Sessanta, in cui essere femmina, diventare donna, significava dover lottare per ottenere la libertà di essere, semplicemente, se stesse.
Tresa è chiamata da tutti “masculina”, acciuga, perché minuta e poco aggraziata. È stata educata dal padre al rigore e al silenzio, nel tentativo di farla assomigliare il più possibile al fratello gemello Gero. Il padre, però, a un certo punto abbandona i due figli, affidandoli a una zia.
E in quella famiglia scissa, Tresa crescerà in un intreccio di segreti, ambiguità, sopraffazione spacciata per amore, vergogna, violenza fisica e psicologica. Il silenzio stesso diventerà linguaggio, nel percorso di riappropriazione della propria voce e del proprio corpo.
La confessione di Jessie Burton, La nave di Teseo
Sono tre le storie di donne raccontate in La confessione di Jessie Burton, ma a ben guardare il racconto di ampio respiro, che attraversa il tempo e le generazioni, è solo uno.
Rose è una giovane donna in cerca di risposte sulla madre che non ha mai conosciuto. Elise, madre di Rose, è fuggita in cerca di se stessa. Constance, detta Connie, è una scrittrice rinchiusa in un ritiro silenzioso.
A legare il loro destino c’è il travolgente amore tra Elise e Connie. Si sono amate negli anni ‘80. Si sono trasferite insieme da Londra a Los Angeles. Si sono scontrate e riappacificate più volte. Poi Elise è rimasta incinta del marito di un’amica di Connie ed è sparita per sempre, abbandonando Rose. E ora quella bambina cresciuta senza madre, ormai adulta, si presenta alla porta di Connie per ottenere da lei una vera e propria confessione.
Uscito per La nave di Teseo, il romanzo di Jessie Burton si sviluppa su due piani temporali differenti, in una narrazione fatta di continui rimandi che riflette sull’identità e l’idea stessa della maternità, cercando di approfondire le ragioni alla base delle scelte personali.
Suite per Barbara Loden di Nathalie Léger, La nuova frontiera
Dell’ultima lettura che vogliamo consigliarvi per la Giornata Internazionale della Donna, ne abbiamo parlato ampiamente qualche giorno fa nel nostro approfondimento. Ma ci teniamo a sottolineare quanto sia necessario dare spazio alle differenti voci femminili.
Stiamo parlando di Suite per Barbara Loden, libro a cavallo tra saggistica, fiction e auto-fiction. Nathalie Léger prova a ricostruire il vero volto di Barbara Loden, pin-up, attrice che diresse un unico film, Wanda, opera rivoluzionaria tra le più importanti del cinema femminista degli anni ‘70.
Wanda, in questo caso, non è certo un modello di coraggio femminile. Simbolo dell’alienazione sociale di genere, rimane come bloccata, immobile. Tuttavia, il suo personaggio dà a Barbara Loden la possibilità di esprimere il proprio disagio, comune a molte.
Nel suo viaggio alla ricerca di Barbara Loden, Léger scrive un libro che stimola la riflessione sulle strutture e sugli stereotipi di genere, sulla rappresentazione femminile e sul femminismo di ieri e di oggi.