Leggere per conoscere, leggere per capire, leggere per decidere. E pure per passare il tempo delle nostre quarantene.
Benvenuti nel nuovo mondo. Un mondo di zone rosse e smart working, di supermercati svuotati e treni presi d’assalto, di medici e infermieri in prima linea e di virologi in prima serata. Un mondo nuovo, dove nulla sarà più come prima. O forse sì, vista la nostra ineffabile capacità di rimuovere e dimenticare.
Forse però, una manciata di libri che ci facciano capire cosa è successo, cosa sta succedendo e cosa sicuramente continuerà a succedere con crescente frequenza, faremmo meglio a leggerli. E a tenerli a portata di mano per quando, passata l’emergenza e recuperata l’illusione che tutto sia “tornato come prima”, la tentazione di rimuovere e dimenticare si farà irresistibile.
Gli esperti rispondono
Partiamo subito col pratico: nella ridda di ipotesi e smentite, smentite e conferme, drammatizzazioni isteriche e sdrammatizzazioni irresponsabili, fake news e scontri di opinioni, partire da dati di fatto, pratiche e dati di laboratorio sembra l’unica cosa sensata.
Realizzato da Solferino nel giro di poche ore grazie alla curatela della giornalista del Corriere della Sera Simona Ravizza e al coordinamento scientifico dello pneumologo dell’Ospedale San Giuseppe Sergio Harari, Coronavirus. Gli esperti rispondono si pone un obiettivo molto semplice, quasi umile, ma proprio per questo decisivo: rispondere in modo diretto, obiettivo, scientificamente fondato, ai quesiti più ovvi (e non è detto che le risposte lo siano) e immediati che tutti ci stiamo ponendo da tre settimane a questa parte. Per fare ciò, il libro è organizzato come una rubrica di FAQ, le Frequently Asked Questions cui siamo ormai tutti abituati.
Cinquanta domande suddivise in sette capitoli affidati ad altrettanti esperti. Si va da “Prevenzione” firmato da Michele A. Riva, ricercatore di Storia della Medicina all’Università degli Studi di Milano Bicocca, a “Sintomi”, firmato da Sergio Harari; da “Come si cura”, affidato a Raffaele Bruno, infettivologo del Policlinico San Matteo di Pavia, a “Bambini”, di Gian Vincenzo Zuccotti, pediatra dell’Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano; da “La chiusura delle scuole e le altre misure”, del direttore dell’Istituto Mario Negri Giuseppe Remuzzi, membro peraltro del Consiglio Superiore di Sanità, a “Il virus” di Alberto Mantovani, immunologo alla Humanitas, per finire con il capitolo di Michele A. Riva dedicato alla “Storia”.
La prima domanda è “Perché è importante lavarsi le mani?”, l’ultima è “Cos’hanno le grandi epidemie della storia in comune con il Coronavirus e in cosa si differenziano?”. E tra la prima e l’ultima ci sono la gran parte delle domande che abbiamo continuato a farci in questi giorni, risolte in cento pagine scarse con chiarezza e con encomiabile economia di parole.
Spillover, un inquietante biothriller
Quando nel 2014 abbiamo aperto Spillover, il poderoso, affascinante, terrificante libro che il giornalista scientifico americano David Quammen ha dedicato alla diffusione dei nuovi virus, e che Adelphi ha appena rieditato in edizione economica, ci siamo abbandonati alla lettura come si fa con un romanzo. Abbiamo viaggiato attraverso il mondo con Quammen a caccia di virus e pazienti zero. Con lui abbiamo incontrato medici e biologi, abbiamo visitato fattorie perse nel nulla del bush australiano, impenetrabili foreste amazzoniche e megalopoli di inusitata densità abitativa. E abbiamo visto “nascere” le pandemie prossime venture, dalla SARS a Ebola.
Abbiamo imparato cosa significa quel titolo, Spillover, il salto interspecifico che ci trova impreparati e indifesi e può mettere in ginocchio intere società. Ricostruito il viaggio dei virus da inoffensivi pollai, remote famiglie di primati, timidi pipistrelli agli umani. Seguito la discesa dell’HIV lungo il fiume Congo e il suo approdo a un volo di linea da Lagos agli Stati Uniti; la straordinaria carambola di sternuti alla SARS di albergo in albergo, di aeroporto in aeroporto; il salto di bestia in bestia da una gabbia all’altra di ogni tipo di malattie in un gigantesco “mercato umido” che rifornisce le tavole cinesi avide di carni esotiche e stravaganti, di animali selvatici macellati al momento. In queste settimane, quel mercato e quella città ha imparato a conoscerli anche chi non aveva letto il libro di Quammen: si tratta di Wuhan.
In questi giorni David Quammen è stato lo scrittore più inseguito e intervistato del globo, e qui riportiamo i testi di due interviste fattegli dalle edizioni italiane di Wired e Huffington Post. Ma voi leggete Spillover. Sappiamo che di questi giorni suona strano, ma è un grande libro, un meraviglioso “romanzo biologico”.
Il nemico invisibile
Dorothy Crawford non è una giornalista, è una microbiologa dell’università di Edimburgo, ma neanche a lei manca la verve narrativa. Basti vedere come ci racconta la prima comparsa e la diffusione di Ebola dal fondo della foresta pluviale africana nel suo Il nemico invisibile. Storia naturale dei virus (Raffaello Cortina Editore). Soprattutto, però, Crawford ci porta al fondo della questione, alla prospettiva ormai così concreta che noi si debba imparare a “convivere” con virus sconosciuti al nostro sistema immunitario e proprio per questo contagiosissimi e spesso letali.
Quel che emerge con chiarezza dal libro è che non si tratta di punizione divina, né di una “vendetta della natura”, ma neanche di una sfortunata coincidenza. Deforestazione, inquinamento, alterazione dell’ecosistema liberano i virus che mutano velocemente, e li portano a contatto con gli esseri umani privi di specifici anticorpi.
E comunque, come scrive nell’Introduzione Giampiero Carosi, professore emerito di Malattie infettive e tropicali all’Università di Brescia, la “tenzone fra virus e uomo” è destinata a continuare senza fine, dal momento che la lotta per la sopravvivenza è il motore stesso della vita.
La nostra difesa siamo noi
Una conferma, ce ne fosse bisogno, dalle parole con cui Barbara Gallavotti apre il suo Le grandi epidemie. Come difendersi (Donzelli): «Questo libro nasce dal desiderio di raccontare le malattie contagiose che minacciano la nostra specie, o perché si tratta di antichi nemici che ritornano, o perché in realtà sono sempre restati fra noi, o ancora perché dal “mondo invisibile” possono sempre emergere nuovi, devastanti agenti infettivi. Racconteremo come funzionano i vaccini e gli antibiotici, quali effetti collaterali possono davvero avere e come vengono “inventati” dai ricercatori. Perché contrariamente agli eserciti, i microbi non firmano armistizi o capitolazioni: con loro la guerra è sempre all’ultimo sangue».
Gallavotti, biologa e giornalista scientifica, da oltre vent’anni è autrice di trasmissioni televisive come Superquark e Ulisse. In questo libro ci introduce non solo al mondo dei virus, dei batteri e delle malattie che li accompagnano e a una storia evolutiva che per lungo tempo ci ha visti sconfitti di fronte a nemici tanto insidiosi e in continuo mutamento, ma ci presenta l’unica arma veramente efficace in nostro possesso: la nostra intelligenza. La nostra capacità di mettere a punto strumenti in grado di proteggerci dalle infezioni che hanno sterminato i nostri antenati, principalmente vaccini e antibiotici. Una cosa da non dimenticare mai nel momento in cui questi stessi strumenti vengono messi in discussione da ideologie antiscientifiche.
Torniamo al Manzoni
Poi, certo, ci sarebbero tanti romanzi che ci raccontano cosa significa un’epidemia, che mettono in scena il drammatico e a volte grottesco oscillare tra panico e negazione, tra caccia all’untore e rifiuto della realtà. E ancora, la sofferenza dei malati, lo strazio dei parenti, lo smarrimento delle autorità, il cinismo dei profittatori. Ma forse ci basterà rileggere per l’ennesima e sempre utilissima volta uno dei libri fondativi della nostra consapevolezza nazionale.
Nei Promessi Sposi, diciamo dal XXXI capitolo fino alla fine, Alessandro Manzoni ci ha messo già tutto. Con una vividezza, con una spietata lucidità, con un’attualità “da pelle d’oca”. E siccome I Promessi Sposi sarebbe bene averli sempre a portata di mano, perché non procurarsi l’edizione dei “Diamanti” di Salerno Editore? Formato 11.3×7,5, solida ed elegante legatura in pelle rossa. Sta in tasca pronto a essere estratto all’occorrenza e vale almeno un centinaio di editoriali e talk show.