Sono giorni strani, quelli che stiamo vivendo. Giorni in cui siamo costretti a fermarci e rimanere soli con i nostri pensieri. È forse questa una buona occasione per riflettere sul nostro rapporto con gli altri. Capire, ora che anche noi abbiamo paura, chiusi nelle nostre abitazioni più o meno confortevoli, la paura di chi è costretto a lasciare la propria casa, il proprio paese, gli affetti, per avere un’opportunità di sopravvivenza.
Mare Loro, romanzo appena uscito per Nutrimenti, può certamente aiutarci a riflettere. Francesca Romana Mormile, insegnante e collaboratrice dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci racconta la storia di un’avvocata romana di successo, il cui cinismo riesce a trasformarsi in umanità, empatia e impegno di civile di fronte al dramma lampedusano dei minori non accompagnati. Questo, solo attraverso la conoscenza di quello che considera l’altro.
Bentivoglio è una familiarista stacanovista che vive in un condominio signorile. Nel tentativo di staccare dalle scartoffie da divorzista, si fa coinvolgere in un programma di formazione per minori non accompagnati dal giudice Sciacca, un suo amore di gioventù. Nella sua vita, così, fa il suo ingresso Anbessa, ragazzino di quattordici anni proveniente dall’Eritrea. E, da questo momento, tutto cambia.
Lo stretto rapporto con l’adolescente eritreo la costringerà al confronto con una realtà tanto dolorosa da convincerla a cambiare se stessa e i propri obiettivi. Mormile, con Mare Loro, regala un brillante romanzo corale, toccante ma mai melenso, che mescola commedia e dramma per raccontare una storia in grado di cambiare il vostro punto di vista.