Su Pier Paolo Pasolini si è scritto di tutto, ma Pasolini Requiem di Barth David Schwartz rimane sicuramente uno dei libri fondamentali per chiunque voglia approfondire la figura dell’intellettuale italiano più discusso e influente del Novecento. Un bestseller, un classico, uno dei testi di critica pasoliniana più completi mai scritti, la «migliore biografia di Pasolini” secondo il New York Times.
Oggi Pasolini Requiem ritorna in libreria grazie a La nave di Teseo, con una seconda edizione aggiornata e con una nuova postfazione. Basato su una serie di interviste rilasciate da amici, nemici, ammiratori e detrattori di Pasolini, il saggio di Schwartz intreccia il racconto della biografia dell’autore con l’analisi delle sue opere principali.
Sembra infatti impossibile, nella storia di Pasolini, separare vita e arte, scindere le figure del poeta, dello scrittore, del critico letterario, del giornalista, del contestatore, del regista, dall’uomo ricco di contraddizioni.
Marxista, ma profondamente cattolico, sostenitore di una religiosità arcaica e contadina. Allo stesso tempo omosessuale dichiarato e, dunque, scandaloso per il perbenismo borghese. «Lo scandalo del contraddirmi, dell’essere/con te e contro te; con te nel cuore,/in luce, contro te nelle buie viscere» scriveva in Poesia delle Ceneri, rivolgendosi alla tomba di Gramsci.
Così, Pasolini Requiem inizia il suo racconto dalla trasformazione di Pasolini da poeta di provincia, con i componimenti in friulano di Poesie a Casarsa, a principale “poeta civile” italiano e romanziere di successo, con Ragazzi di Vita, Una vita violenta, la fondazione della rivista Officina, gli articoli di critica politica e sociale sul Corriere della sera.
La storia di Pasolini continua con il bisogno di cimentarsi con altri mezzi espressivi: l’occasione, offerta da Alfredo Bini, di girare Accattone e reinterpretare in maniera personale e sorprendente il linguaggio neorealista, trasformarlo in altro. Cinema che sembra poesia, che intreccia il sacro con il profano. Cinema radicale e di contestazione, fino a quell’ultimo grido disperato e nichilista di Salò o le 120 giornate di Sodoma.
Schwartz racconta tutto questo, ripercorrendo le polemiche, i sospetti, gli scandali mediatici, fino a quel tragico 2 novembre 1975, giorno del ritrovamento del corpo senza vita di Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia. Questa edizione si sofferma anche sul racconto delle vicissitudini legali che hanno seguito la scomparsa dell’intellettuale “corsaro”, fino alla riapertura dell’investigazione dopo quarant’anni.