Chi meglio di un escluso, di un estraneo per raccontare una società, una nazione? È la fatica di ogni momento per adeguarsi senza perdersi, per integrarsi senza rinnegarsi, per capire un mondo che di suo vorrebbe solo ignorarci o rifiutarci che ci fa vedere con dolente, affranta lucidità ciò che per altri è opaca abitudine, viscosa quotidianità.
È ad esempio l’occhio vigile di un giovane profugo dal Vietnam, Little Dog, il protagonista dell’intenso romanzo di Ocean Vuong, Brevemente risplendiamo sulla terra (La nave di Teseo). Arrivato nel Connecticut assieme alla madre dopo anni in un campo profughi delle Filippine, Little Dog è stretto tra la nuova realtà, che deve diventare la sua, lottando contro discriminazione, bullismo, esclusione e il vincolo strettissimo e obbligato con la madre, la nonna e il marito di lei. Nessuno, a eccezione di Little Dog, parla una parola di inglese, nessuna delle due ha gli strumenti per affrontare il nuovo mondo in cui gli è capitato di vivere, e in compenso sono gravate dal peso delle tragedie di cui sono state vittime e protagoniste, la guerra, l’esilio, la miseria, la prostituzione, un matrimonio forzato.
Solo la caparbia forza dell’adolescenza permetterà a Little Dog di superare tutte insieme queste prove e di affrontare l’ultimo passaggio, altrettanto drammatico e cruciale, la presa di coscienza della propria omosessualità.
Questi giorni sono molto difficili per tutti noi. Lo sono anche per i libri appena usciti, che si ritrovano senza lo sbocco naturale della libreria, con una assai ridotta possibilità di raggiungere i lettori. Chi può, con gli strumenti che ci sono dati in questa emergenza, continui a comprare libri, a farli vivere. E comunque segnatevi, anche per quando sarà passato questo momento, il nome di Ocean Vuong e il titolo del suo libro.