Antonio Pieretti, Piergiorgio Odifreddi, Duilio Contin
La più alta espressione del bello come percezione umana, ci deriva da come la natura sappia esprimersi con perfetti rapporti nelle forme, nelle collocazioni spaziali, nell'equilibrio fra i colori e nelle cadenze musicali. Inoltre, alla proporzione divina, che è essenzialmente geometrica e matematica, rispondono sia le parti del corpo umano, che opere dell'ingegno come i megaliti di Stonehenge, la pianta del Partenone, la cattedrale di Notre Dame, le sinfonie di Beethoven, la Primavera di Botticelli e la Gioconda di Leonardo. L'Antologia fa comprendere come il tema della divina proporzione abbia affascinato i più alti ingegni del Rinascimento: Piero della Francesca, che nel Libellus espone in nuce le teorie che saranno poi sviluppate da Luca Pacioli nel De divina proportione e infine interpretate graficamente da Leonardo da Vinci con i poliedri.