Valeria Pezza
L'autrice, docente di Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Napoli, applica una collaudata metodologia analitica e progettuale alla costa vesuviana dell'area napoletana. Si tratta dell'area costiera - larga circa due chilometri e lunga venti - che dalla periferia orientale giunge a Castellammare di Stabia. La vera dorsale viaria di questo territorio resta ancor oggi la settecentesca "Regia Strada per le Calabrie", denominata lungo questo tratto "Miglio d'Oro", per il fascino del paesaggio punteggiato da aristocratiche ville immerse nel verde ed aperte al panorama del Golfo. Questo contesto ambientale di inestimabile pregio è stato tuttavia devastato non solo dalla caotica ed incontrollata espansione edilizia della seconda metà del Novecento, ma anche dai fasci delle infrastrutture affiancate l'una all'altra in un intreccio sregolato che costituisce nei fatti una "barriera" che interrompe la naturale continuità del declivio verso il mare. L'autrice nel libro prova a tracciare una metodologia di intervento - peraltro molto simile a tante realtà degradate italiane in seguito alla deindustrializzazione - che parta dalla struttura del territorio per affrontare il tema del recupero ambientale in maniera corretto.