Antonio Polito
"Cool Britannia" è un'espressione chiave per comprendere l'Inghilterra di oggi; "cool" vuol dire più o meno quello che in Italia vuol dire "ganzo", "figo": qualcosa di nuovo, di creativo, qualcosa che fa tendenza. E' certo che la Gran Bretagna è oggi "un punto d'osservazione molto elevato per leggere la modernità: forse è il punto più elevato d'Europa". Forte di questo convincimento, Antonio POLITO, uno dei più prestigiosi e autorevoli giornalisti italiani, ha deciso, qualche tempo fa, di accettare l'incarico di corrispondente da Londra per il suo giornale, «La Repubblica». Ma questo libro non è la raccolta di articoli già editi. È, al contrario, lo sforzo di praticare un differente e originale registro di riflessione. L'Inghilterra ha imboccato con più decisione di ogni altro paese la strada della deindustrializzazione, della deregulation, della flessibilità: tutte cose cui Polito guarda con dichiarata simpatia. E i cambiamenti non riguardano solo gli aspetti esteriori, ma coinvolgono in profondità gli stili di vita.Una serie di sguardi taglia quest'isola della trasformazione in atto, e la riconnette con i suoi tratti costitutivi di lungo periodo: le "geometrie" della politica britannica, in cui maggioranza e opposizione siedono contrapposte, e non affiancate senza soluzione di continuità; i meccanismi "popolari" della stampa e dell'informazione; le tre regine - la regina madre, la regina regnante, e Diana, la regina di cuori - disposte a configurare l'intero spettro psicologico delle possibili identità; la prostituzione e il liberalismo; l'individualismo e il mare; la disoccupazione e lo spogliarello maschile come risorsa. Leggere Londra con lo sguardo di un italiano significa riattivare, contro ogni pigrizia, la riflessione su di noi. Significa anche leggere l'Italia da Londra, cercando di vedere in che cosa, eventualmente, questi benedetti inglesi sono meglio di noi.