Sue Turnbull
Poliziotti e criminali. Delitti e investigazioni. Affari loschi e condotte integerrime. Fin dalle origini della narrazione seriale, il genere crime – nelle sue molte varianti, con le sue evoluzioni progressive – occupa una posizione di assoluto primo piano in televisione, negli ascolti come nei gusti di pubblico e critica, dando vita a personaggi memorabili, raccontando situazioni altrimenti inaccessibili, appassionando gli spettatori episodio dopo episodio, caso dopo caso. La Turnbull racconta le storie parallele e intrecciate di questo genere di racconto nella televisione statunitense e in quella britannica, senza però dimenticare che il crime si presta molto bene anche a essere esportato, a circolare sui canali tv di tutto il mondo, a venire riproposto in innumerevoli traduzioni. Da «Dragnet» a «Law & Order», da «Hill Street Blues» a «CSI», da «Dexter» a «The Killing», per citare solo alcuni titoli, tra le pagine di questo libro si dipana una storia che parte dalla radio e approda alle piattaforme digitali. Sono messe in fila le parole chiave del genere, i case history più rilevanti, le principali traiettorie nella rappresentazione del male e della lotta contro di esso, le ibridazioni e contaminazioni con altri generi, le possibili chiavi di lettura. Il libro è arricchito inoltre da una ricerca sui modi in cui gli spettatori australiani decodificano il crime americano ed europeo e da alcune riflessioni conclusive sul ruolo del genere nello scenario mediale contemporaneo, dove gli stabili archetipi narrativi e l'appeal globale sono diventati un punto di forza ulteriore per un tipo di serialità che non invecchia ma mantiene intatta tutta la sua rilevanza. E, persino, la accresce.