Andrea Spiriti
Daniele Crespi (1598-1630), figura artistica di spicco nella Milano seicentesca, dominata dagli spagnoli e posta sotto la guida morale di Federico Borromeo, è il protagonista di un'ampia rassegna allestita a Busto Arsizio, sua città natale. Presente nelle diverse occasioni espositive che si sono succedute dalla grande mostra sul Seicento lombardo (Milano, 1973), Daniele mancava di un'esposizione monografica: ecco dunque un'occasione attesa da studiosi e appassionati che vede finalmente riunite ottanta opere provenienti dal museo del Prado, dal Louvre, dal Museo Nazionale di Budapest, oltre che da numerose istituzioni e chiese italiane. Il numero e l'importanza delle opere presenti, unita alle novità emerse dalle ricerche e alla ricchezza dei contributi critici, fanno di questo catalogo un'opera fondamentale per la comprensione dell'artista, morto giovane di peste. La sua arte, caratterizzata da un profondo ascetismo morale e da una forte attenzione al reale, risulta approfondita non solo nell'ambito lombardo, dove lavorò, fra gli altri, ai cantieri del duomo e di Santa Maria della Passione a Milano, e alla certosa di Pavia, ma in tutte quelle esperienze che ne hanno determinato l'originalità: dal supposto viaggio a Genova del 1622 all'incontro con Velazquez., dalle committenze dei grandi Ordini religiosi alla formazione di una scuola che ne proseguì i dettami.