Matthew Wilson
Fuori da ogni retorica, questo libro si interroga concretamente su come si possano prendere decisioni in una società non organizzata sul paradigma statuale, o comunque priva di una qualche gerarchia i cui vertici decidono per tutto il corpo sociale. E lo fa smentendo la vulgata prevalente, secondo la quale un simile tipo di società implicherebbe una libertà «assoluta» svincolata da qualsivoglia accordo organizzativo. È dunque il processo decisionale con cui definire queste regole condivise ad assumere grande rilevanza, e le sperimentazioni attuate dai movimenti impegnati in un cambiamento sociale radicale sono un valido laboratorio per testare queste pratiche intrinsecamente anarchiche. Ma se è vero che l’approccio antigerarchico è sempre più diffuso, tali sperimentazioni non sono sufficienti a fornire tutte le risposte che una politica antiautoritaria richiede per situazioni non temporanee e omogenee, come quelle in cui si svolgono le sperimentazioni, bensì permanenti e plurali. Ed è proprio nel cercare di rispondere ai tanti interrogativi che una società basata sull’autogoverno solleva che il lavoro di Wilson dimostra tutta la sua originalità.