Maria Helena Cristoff
Come si vive nei luoghi più sperduti e reconditi della Patagonia, in paesi fantasma, in una terra estrema e inospitale? Come si vive alla fine del mondo? Quali storie si nascondono dietro a un paesaggio tanto seducente quanto crudele, dietro all'eccesso di luce, di vento e di silenzio tanto forte da lasciare storditi?
«Un reportage meraviglioso» – Publishers Weekly
«Cristoff delinea un panorama di una devastante signolarità. Il suo è un libro bello e ambizioso» – The New York Times
Sono tornata due decenni dopo [...] quando il tempo mi aveva fatto arrivare alla conclusione che, al di là della mia storia personale, l'isolamento era presente in tutto ciò che avevo trovato scritto sulla Patagonia. In tutto, ripeto, pur non essendo questo il luogo per indugiare in enumerazioni. Sono tornata per scrivere a proposito di questo tratto eminentemente patagonico. Volevo vedere quali forme assume oggi, volevo individuarne le manifestazioni più estreme.
Quelle raccolte in «Falsa calma» sono storie di spazi sconfinati e di isolamento, lontanissime dagli stereotipi da cartolina e dalla patina di lucente fascino che accompagna da sempre il racconto di questi luoghi. Con uno sguardo attento e disincantato e la sensibilità di chi entra in punta di piedi nelle vite degli altri, María Sonia Cristoff torna nei luoghi della sua Patagonia, per restituirci il ritratto di un'umanità beckettiana, che vive in un tempo sospeso, in perenne attesa di qualcosa di indefinito, ma che è anche capace di intravedere, nell'apparizione di un vecchio Piper in un capannone abbandonato, il sogno e il coraggio di tornare a volare.