Fabio Stassi
La storia di Rigoberto Aguyar Montiel, una macedonia di geni razziali e un senzaterra, ma soprattutto un amante del calcio e delle donne. Un lungo viaggio che è anche l'attraversamento del Novecento
Nella Parigi di fine anni Venti, a pochi mesi dal primo campionato mondiale di calcio, Rigoberto si innamora perdutamente di Consuelo, la magnifica modella che poserà per la creazione della coppa Rimet. Scomparsa misteriosamente la ragazza, Rigoberto promette a se stesso di rubare il trofeo, facendone il simbolo di tutte le speranze perdute dagli uomini. Inizia in questo modo una lunga cavalcata in giro per i cinque continenti. Nelle vesti di cronista sportivo, sempre sull'orlo del licenziamento, Rogoberto insegue la "Diosa de la Victoria", campionato del mondo dopo campionato del mondo, dall'Italia fascista del '34 alla "swinging London" del '66, dall'Uruguay di Schiaffino al Brasile di Garrincha e Pelé. Tra azioni rocambolesche e colpi di scena, il lungo viaggio di Rigoberto è anche l'attraversamento del Novecento, un percorso pieno di occasioni luminose e di momenti tristi: la seconda guerra mondiale, le dittature sudamericane degli anni Settanta, la fine del calcio come esperienza romantica.