Carlo Trigilia, Francesco Ramella, Luigi Burroni
Le fondazioni di origine bancaria sono un soggetto importante del nostro paese
Esse nascono dalla privatizzazione del sistema bancario avviata con la legge Amato del 1990. La loro natura è ibrida: enti privati con finalità pubbliche, che si manifestano, a livello locale, attraverso interventi nei settori dei beni culturali, dell’assistenza sociale, del volontariato e della beneficenza, della salute e in generale dello sviluppo locale. Un’azione fondamentale, che spesso è poco riconosciuta, quando non criticata. Ma è proprio in questa fase di globalizzazione, foriera di tensioni per i territori, che le fondazioni, ad essi così strettamente legate, possono rinnovare il proprio ruolo e insieme contribuire al rilancio dello sviluppo locale: ascesa e declino di un territorio dipendono infatti dalla capacità di ridefinire la sua identità per adattarla e rispondere alle sfide esterne. La ricerca alla base del presente volume si è posta l’obiettivo di individuare e di sperimentare (attraverso un progetto che ha coinvolto un numero limitato ma rappresentativo di fondazioni) la strada più efficace per consolidare il ruolo di queste istituzioni nello sviluppo locale, ad esse affidato come obiettivo prioritario dalla legge. Cruciale risulta la responsabilizzazione della leadership a tutela degli interessi collettivi, accompagnata da una gestione selettiva e focalizzata delle risorse, all’interno però di una strategia di sviluppo che promuova la cooperazione tra i vari attori locali e trasformi il territorio, da «arena» in cui interagiscono diversi attori, in un vero e proprio «soggetto collettivo».
Prefazione di Giuseppe Guzzetti. Con la collaborazione di Filippo Barbera, Alberto Gherardini, Emmanuele Pavolini, Marcello Pedaci.