Lina Bolzoni
A cinquecento anni dalla prima edizione, le avventure di Orlando e Angelica continuano ad affascinare, a dimostrazione che un classico è tale se vive lungo i secoli, dialogando con i suoi lettori e ispirando opere nuove, capaci di confrontarsi con le rivoluzioni che coinvolgono gli strumenti espressivi e i modi della comunicazione. Ma quali sono i percorsi che portano un'opera a vivere attraverso la storia? E che ruolo svolgono le immagini che ne hanno accompagnato la nascita e la diffusione? E, ancora, le moderne tecnologie sono inconciliabili con i tempi della lettura, con l'impegno che richiedono la scoperta e la degustazione di un classico? O possono aiutare a ritrovare dimensioni dimenticate o trascurate della tradizione? La storia dell'Orlando Furioso, poema del Rinascimento che da subito è diventato un best seller in tutta Europa, è un terreno fertile per affrontare questi temi. È qui ad esempio che si può vedere da vicino come interagiscono memoria letteraria e memoria iconografica, costruendo rapporti che capovolgono la linea del tempo. Capita così che il grande successo del modello ariostesco, legato anche al suo format editoriale - illustrazioni e apparati paratestuali sempre più ricchi -, influenzi la riproposizione di testi precedenti come l'Orlando innamorato di Boiardo o addirittura le Metamorfosi di Ovidio. "Galassia Ariosto" racconta questa storia anche grazie a un ricco apparato iconografico e intrecciando diverse prospettive critiche: l'analisi del testo e delle illustrazioni, la storia del libro, l'allestimento di archivi digitali intesi come straordinari strumenti di ricerca, i nuovi scenari aperti dagli e-book. Il titolo è ispirato alla «Galassia Gutenberg» di McLuhan: i libri del Furioso, e quelli che attorno ad esso sono proliferati, hanno dato vita a una complessa rete di relazioni, a un groviglio di sentieri, a un universo intrigante di immagini e parole entro cui si incontrano e dialogano autori e testi lontani nel tempo.