Oderso Rubini
Il "dopo '77" a Bologna porta con sé storie di vita e di scoperte, di intuizioni e di creatività. La colonna sonora della città era punk/new wave e i musicisti di punta i Gaznevada, in origine "Centro D'Urlo Metropolitano" (oltre agli Skiantos). Di loro si diceva che fossero il braccio armato musicale della coltissima Traumfabrik dei mitici fumettisti Scozzari e Andrea Pazienza e della scuola Rank Xerox di Tamburini e Liberatore. In realtà i Gaz all'inizio erano un tozzo, caciarone, magnifico gruppo punk. Poi divennero altro. Studiarono, maturarono, sperimentarono. Ma all'inizio erano questo, un gruppo punk, di intelligenza sopraffina e dalla mano pesante. Mamma dammi la benza!, pubblicato dalla Harpo's Music nel marzo del '79, è la testimonianza concreta della loro forza d'urto: la band, attiva da tempo, lasciava con questo album il primo segno del proprio passaggio sulla nuova scena rock italiana. Incendiandola. Nella loro grezzezza, i nove brani di quella leggendaria cassettina bruciavano come un lacrimogeno esploso a un metro dagli occhi. L'urgenza e il sarcasmo dei primi Gaznevada li ritroviamo oggi nelle tracce di questo cd utile a capire cosa era il punk e cosa invece non è più. Roba vecchia di trent'anni che fa ancora male. Da maneggiare con cura, senza farsi fregare dalla nostalgia. Cattivi, come sempre!