Sesto G. Frontino
L'operetta composta da Sesto Giulio Frontino, che era stato nominato "curator aquarum" dall'imperatore Nerva nel 97 d.C, ha l'aspetto di una relazione tenica. Il testo, però, non si limita a fornire al lettore dati peraltro preziosi sul sistema degli acquedotti romani, documento quasi unico sulla storia e l'attività di ingengneri, architetti, uomini di stato e giuristi che avevano fatto della Roma imperiale una città moderna: l'agile testo frontiniano è anche un utile strumento di conoscenza della politica imperiale che, dopo la fine della dinastia claudia, tendeva a ripristinare delle prerogative che erano state appannaggio dell'ordine senatorio e a ridimensionare il ruolo dei liberti voluti nei posti chiave dell'amministrazione pubblica dall'imperatore Claudio.