Franco Cordelli
"I puri spiriti" è un romanzo che evoca l’Italia della metà degli anni settanta, e in particolar modo quella del ceto intellettuale che, per quanto progressista e inserito nella storia, sembra separarsi dalla realtà, polverizzato nel puro spirito. Il racconto si divide in quattro parti; nella prima, in cui si narra di una passeggiata romana in una calda giornata d’autunno, il protagonista e il suo amico Dario sembrano incontrare solo intellettuali. Oppressi dalle chiacchiere e dalla quantità degli incontri, i due decidono di fuggire. Nella seconda parte, il racconto in prima persona lascia spazio allo scambio di lettere con le sue numerose amanti. Lui si trova a Palermo, loro a Roma, impegnate in vario modo in una manifestazione femminista che, insieme al rapporto che li lega, diventa il filo conduttore della loro corrispondenza. Nella terza parte la protagonista diventa una delle amanti che, offesa per com’era stata rappresentata in precedenza, decide di meritarsi che il racconto parli di lei, e di come aveva veramente passato il suo tempo mentre lui si trovava in Sicilia, ossia tradendolo con due di quegli amici che il narratore aveva incontrato nella prima parte. Infine, nella quarta parte, a parlare sono tutti gli altri personaggi incontrati nei vari racconti, decisi a narrare quello che sanno del protagonista, che è scomparso dalla narrazione, ripercorrendo e ricostruendo gli ultimi suoi giorni.